Borse caute in avvio, Telecom sotto pressione

Written By Unknown on Jumat, 04 Oktober 2013 | 15.11

Di Francesca Gerosa

Le borse europee seguono il calo di Wall Street e di Tokyo che temono un default americano dopo l'allarme del Tesoro e del Fondo Monetario Internazionale. A Piazza Affari il Ftse Mib si limita a un +0,10% a 18.035 punti. Ieri il Tesoro americano ha messo in guardia su una nuova possibile crisi simile a quella del 2008 se non peggio.

Gli ha fatto eco il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde: le conseguenze di un mancato aumento del tetto del debito sono globali. Lo shutdown americano è negativo, ma un mancato aumento del tetto del debito sarebbe ancora peggiore, ha osservato Lagarde precisando che un aumento è "cruciale".

Tuttavia un accordo in Congresso appare lontano, con il presidente americano, Barack Obama, che continua a ribadire di non trattare sul debito. Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi segna 253 punti, in calo rispetto ai 256 punti della chiusura di ieri, per un tasso del 4,34%. Il differenziale Bonos/Bund si attesta a 242 punti per un rendimento del 4,23%.

Sul listino milanese il titolo Telecom Italia reagisce con un -0,16% a 0,643 euro all'uscita di scena di Franco Bernabè che spingeva sulla strada di un aumento di capitale (riservato a un nuovo socio o aperto al mercato) ma non ha trovato il supporto dei soci della holding di controllo Telco. Ora spetta a Marco Patuano indicare le strategie, affrontare il nodo della separazione della rete ma soprattutto trovare in tempi brevi la rotta giusta per riportare il rapporto tra debito ed ebitda a livelli sostenibili evitando il downgrade delle agenzie di rating.

"Secondo noi Patuano sarà confermato amministratore delegato del gruppo. Ci aspettiamo che l'ad presenti a breve un piano basato sulla vendita delle attività in America latina e delle torri mobili in Italia", prevedono gli analisti di Kepler Cheuvreux (buy e target price a 0,80 euro confermati sul titolo).

Così, mentre si cerca il nuovo presidente, si è fatto il nome di Massimo Sarmi, ad di Poste Italiane ma anche di Francesco Caio e Vito Gamberale, le deleghe e le attribuzioni organizzative che erano di Bernabè sono passate provvisoriamente a Patuano mentre al vice presidente, Aldo Minucci, è stata affidata la presidenza del cda e la rappresentanza legale. Inoltre nel cda è entrato Angelo Provasoli, attuale presidente di Rcs, a sostituzione di Elio Catania.

La nomina del nuovo presidente, osservano gli analisti di Mediobanca Securities in una nota di oggi, probabilmente suggerirà quale strategia il gruppo sta per perseguire: Sarmi ha forti competenze nel marketing (il business mobile domestico rimane ancora estremamente competitivo), Caio ha una forte impronta internazionale e un focus su nuovi business (4G, quad play, ecc..) mentre Gamberale, in qualità di esperto di infrastrutture, potrebbe significare che la separazione della rete è ancora oggetto di discussione.

Oggi Patuano incontrerà i sindacati che sono già sul piede di guerra. Sono pronti allo sciopero e dicono "no ai licenziamenti, no allo spezzatino e allo scorporo della rete, sì alla ricapitalizzazione dell'azienda". D'altra parte nessuna decisione è stata presa dal cda di ieri per quanto riguarda i problemi più urgenti: aumento di capitale, spin-off della rete e cessione di Tim Brasil. Probabilmente alcune decisioni operative saranno prese con il board del 7 novembre relativo ai conti del terzo trimestre 2013.

"Mentre è chiaro che cosa Bernabè non sia riuscito a ottenere, non è altrettanto evidente quale sia la strategia del nuovo management e del governo Letta", commentano stamani gli analisti di Banca Akros (hold e target price a 0,65 euro). "Lo spin-off della rete è destinato a diventare una priorità se Telefonica non si opporrà. Altri operatori sono moderatamente favorevoli e l'autorità è impegnata a fissare delle tariffe unbundling entro la fine dell'anno".

Sulla separazione della rete "è calata una cappa misteriosa, per cui non se ne parla più", ha però osservato ieri il presidente dell'Agcom, Angelo Marcello Cardani. Ma si è fatto avanti Maximo Ibarra, ad di Wind, pronto a partecipare conferendo alcuni asset della propria rete acquisendo una quota di minoranza della società della rete.

Invece l'aumento di capitale rimane un'alternativa alla cessione di Tim Brasil, un deal, ricordano gli analisti di Banca Akros, che  diventa necessario solo nella prospettiva di un'integrazione con Telefonica. "In assenza di un consistente aumento di capitale, l'unica opzione per Telecom per scongiurare il downgrade a junk è vendere il Brasile. In questo caso valuteremmo Telecom circa 0,8 euro per azione", sottolineano gli analisti di Equita (hold e target price a 0,65 euro).

D'altra parte, l'uscita di scena di Bernabè rimuove gli ostacoli alla vendita di Tim Brasil, che potrebbe cristallizzare valore per TI per circa un +0,20 euro per azione, secondo le stime di Kepler Cheuvreux, assumendo che la quota del 67% della società brasiliana sia venduta a 6/7 volte l'enterprise value/ebitda rispetto al valore corrente di mercato della partecipazione in mano a Telecom di 5,5 miliardi di euro (solo 4,3 volte l'ev/ebitda).

Anche gli esperti di Mediobanca Securities continuano a vedere la cessione di Tim Brasil come il modo più veloce e più semplice per risolvere il problema del debito (si parla di 8 miliardi di euro di incasso dalla cessione, vale a dire il 30% del debito previsto per fine anno). Tuttavia, avvertono a Equita, "ci pare che i tempi saranno necessariamente lenti e nel frattempo, tra risultati trimestrali e rischio concreto di downgrade, il flusso di notizie di breve sarà negativo".

E' possibile che Moody's aspetti fino al cda del 7 novembre, ma non molto oltre, prima di valutare il downgrade del debito di Telecom Italia. Ma per Banca Akros il declassamento da parte di Moody's può avvenire anche prima che una delle suddette soluzioni diventi praticabile.

"Manteniamo il nostro rating hold in quanto riteniamo che l'azione del governo Letta dopo la rinnovata fiducia possa diventare più efficace nei prossimi giorni: la tabella di marcia per quanto riguarda le questioni chiave da risolvere avrà inizio con una decisione sulla spin-off della rete", concludono a Banca Akros.



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