La crescita prosegue a doppia cifra, ma rallenta rispetto a qualche anno fa. Gli specialisti del Credit Suisse si aspettano un incremento del 22% delle vendite (in unità) di smartphone nel 2014 e del 17% nel 2015. Il segmento trainante sarà l'Lte (Long term evolution), dieci volte più veloce delle reti 3G, e i mercati più dinamici saranno gli emergenti. Ecco sette titoli per trarre beneficio da questi trend.
1) Nokia. Superata la fase più buia della sua storia, il gruppo finlandese, che ha garantito un total return (performance+rendimento della cedola) in un anno dell'80,5% grazie all'acquisizione della divisione telefonia da parte di Microsoft, ha ancora margini di rialzo sul listino di Helsinki, dove capitalizza 22,1 miliardi di euro. Gli analisti hanno infatti incrementato il prezzo obiettivo da 6,50 a 7,25 euro contro una quotazione attuale di 5,91. A suo favore gioca la valutazione a sconto rispetto ai competitor, il potenziale inespresso del business Ipr tramite le licenze sui suoi brevetti e la disponibilità di cash, che potrà essere distribuito agli azionisti di minoranza. I ricavi a fine 2014 sono stimati 22,7 miliardi di euro, a fronte di un reddito operativo lordo (ebitda) di 2,14 miliardi.
2) Ericsson. Vendite e margini reddituali in aumento. E' quanto si aspettano nel 2014 gli esperti per l'operatore svedese, che potrà toccare il target di 94 corone da una quotazione recente di 76,8. Hanno quindi confermato il giudizio positivo, perché la crescita del mercato delle infrastrutture wireless dovrebbe accelerare quest'anno e la competizione migliorare, così come il business-mix. Aspetti che Ericsson potrà sfruttare al meglio grazie alle tecnologia 3G/Lte. Il titolo, che in un anno ha realizzato un total return del 16,7%, non è inoltre troppo caro visto che viene scambiato con un p/e di 11,5. Il fatturato a fine 2014 è previsto 233,6 miliardi di corone a fronte di un reddito operativo lordo (ebitda) di 30,2 miliardi.
3) CommScope. Giudizio positivo (outperform, cioè performance superiore al mercato) anche per la società leader nel mercato nel miglioramento delle forniture (antenne, amplificatori, fibre, cavi, ecc) per le stazioni base, che capitalizza 3,5 miliardi di dollari. La sua quotazione attuale sul Nasdaq (18,97 dollari) non è tuttavia lontana dal prezzo obiettivo di 20 dollari. I punti di forza, oltre al buon posizionamento competitivo, sono la solidità del bilancio e il leverage operativo. Gli effetti dell'ipo e il free cash flow di 872 milioni di dollari nel 2013-2015 verranno impiegati per ridurre il debito, con la conseguenza di far scendere il leverage ratio di lungo termine intorno a 2,2.
4) Qualcomm. Target price di 85 dollari per il gigante Usa specializzato nei semiconduttori per tlc, che sul Nasdaq capitalizza 123,3 miliardi di dollari. Il titolo, che in un anno ha offerto un total return del 16%, viene attualmente scambiato intorno a 73 dollari e offre quindi un buon potenziale di rialzo. Secondo gli analisti sarà in grado di difendere nel lungo periodo la posizione dominante che detiene nel business Lte (Long term evolution), anche se sarà marginalmente attaccata da concorrenti.
5) Mediatek. I mercati emergenti e l'innovazione traineranno la crescita della compagnia asiatica che sta crescendo con i marchi degli smartphone cinesi, portando la sua quota dall'11% del 2011 al 44% nel 2013 e al 50% stimato nel 2015, e che ha creato anche una categoria di tablet 3G cinesi. Il titolo, che ha registrato in un anno un total return del 42%, merita un target price di 500 dollari di Taiwan, contro una quotazione attuale di 418,5.
6) TSMC. La forte posizione nel segmento mobile detenuta dalla società asiatica verrà mantenuta anche nel 2014. Dopo un avvio debole, nel secondo semestre la situazione dovrebbe nettamente migliorare grazie alla continua espansione nei mercati emergenti della società, che si avvantaggia di una struttura dei costi competitiva. Il prezzo obiettivo intorno a 116 dollari di Taiwan corrisponde a un p/e (prezzo/utile) 2015 di 14,5, che non è troppo elevato.
7) ARM. Ricavi e utili stimati al ritmo di crescita, rispettivamente, del 18 e 28% nel 2013-2015, per il colosso inglese, perché il rallentamento nelle vendite degli smartphone sarà più che compensato dall'aumento delle royalty e dall'incremento della quota di mercato nell'enterprise networking, dove ha siglato sette licenze e sta lavorando con Nsn, Huawei ed Ericsson. Il target price di 1.150p si confronta con un prezzo attuale di 1.055p, che implica un p/e 2015 di 32,5.
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