Serve un contratto tempo indeterminato che abbia giuste flessibilità, in modo che possa essere conveniente per le imprese. E' questo il messaggio lanciato dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, in occasione della 44esima assemblea dei Giovani Confindustriali. "Il nostro obiettivo è avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato che sia conveniente e che sia un'opportunità per le imprese. Noi imprenditori non ci divertiamo a buttare fuori collaboratori''. Per questo, ''dobbiamo essere capaci di creare le condizioni per cui il contratto di lavoro a tempo determinato diventi conveniente per le imprese e fare in modo che le aziende non cerchino alternative''. Lo strumento per farlo, ha detto ancora Squinzi, e' appunto ''un contratto di lavoro a tempo indeterminato con all'interno la giusta flessibilità''.
Da Santa Margherita Ligure il numero uno degli industriali si è soffermato a parlare del Job Act, ribadendo che "è una prima tranche della riforma del lavoro; è un po' come un aperitivo. Condividiamo gli elementi presi in considerazione nel decreto, ma bisogna andare avanti. Occorre rivedere completamente il quadro delle relazioni industriali del nostro Paese. Del decreto lavoro apprezziamo soprattutto due elementi: il rinnovo del contratto a tempo determinato e l'attenzione all'apprendistato".
Squinzi è anche tornato a parlare del governo. "Sono contento del voto alle elezioni europee che", ha spiegato il numero uno degli industriali, "ha dato un mandato più forte a questo governo che adesso deve fare le riforme per eliminare i nodi che hanno limitato il nostro sviluppo. E' giusto che il presidente del Consiglio ascolti tutti, ma poi si deve assumere la responsabilità di prendere le decisioni di governo. Sono stato contento del mandato forte che e' arrivato al governo. Ma a questo punto Renzi deve fare le riforme, non ci sono più paraventi. Le riforme servono per sciogliere i nodi che frenano lo sviluppo. E' il momento delle decisioni: il Paese ha bisogno di cambiare marcia e registro", ha concluso Squinzi.
Immediata la replica del ministro del lavoro Giuliano Poletti, che sempre da Santa Margherita ha spiegato che "noi siamo pronti e nella delega c'e' tutto. Dalla riforma dei contratti agli ammortizzatori sociali, dalle politiche attive all'agenzia per il collocamento. Ci siamo presi una bella responsabilità, perche' quello che serve non e' piu' un un restyling. Dobbiamo innovare". Secondo il ministro una delle priorità è pensare a un contratto completamente diverso. Oggi, ha detto all'assise dei Giovani di Confindustria, c'e' un contratto nazionale di lavoro "da 250 pagine", in cui "c'è tutto ma manca la pagina in cui si legga il rapporto tra cittadino, lavoratore e risultato dell'opera. Se buttassimo nel cestino quelle 250 pagine e cominciassimo a pensare come mettere quella relazione? Se ne pensiamo uno nuovo?". Il ministro ha anche sottolineato la necessita' di "un'idea diversa di relazione tra lavoro e impresa: senza non salteremo il fosso".
Infine Poletti ha annunciato che "l'11 luglio a Torino si terra' il vertice europeo sull'occupazione giovanile" e l'obiettivo sara' anche quello che la "Garanzia giovani da programma biennale diventi programma stabile. Per noi - aggiunge - e' un progetto importantissimo. Vogliamo farlo continuare perche' e' una nuova-scuola per le politiche attive del lavoro".
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