Il dato macro più importante della giornata è però rappresentato dal pil italiano nel secondo trimestre (ore 11). Gli economisti in media proiettano una crescita dello 0,1% e dello 0,2% a livello, rispettivamente, congiunturale e annuo. Nel primo trimestre l'economia nazionale ha registrato una contrazione dello 0,1% sui tre mesi precedenti e dello 0,5% sull'analogo periodo dell'anno precedente.
In un rapporto diffuso il 30 giugno scorso, l'Istat faceva riferimento a un'ipotesi di "intervallo compreso tra -0,1% e +0,3%" per il pil del trimestre aprile-giugno, con un secondo semestre sostanzialmente in linea con il primo e una media d'anno debolmente positiva. Il dato sul pil sarà, tra l'altro, preceduto da quello sulla produzione industriale a giugno (ore 10), stimata in calo dello 0,7% su mese e dell'1,1% tendenziale.
In attesa del dato sul pil, in un'intervista, il ministro Padoan ha escluso la possibilità di una manovra aggiuntiva in autunno, sottolineando che il 3% del deficit/pil non sarà superato né nel 2014 né nel 2015. Padoan ha anche definito la spending review "viva e vegeta" e ha detto che "sicuramente sarà un elemento importante della costruzione della legge di stabilità del 2015". Il titolare dell'Economia ha sottolineato che Renzi è consapevole che il panorama economico sia deteriorato rispetto a qualche settimana fa, ma la definizione del bilancio strutturale tiene conto del ciclo.
Sulla natura dei dati negativi che arrivano dall'Istat, Padoan ha spiegato che riguardano soprattutto gli investimenti, mentre consumi ed esportazioni sono moderatamente positivi. E proprio sugli investimenti ha dichiarato: "la Cina vuole investire in Italia non con la logica del mordi e fuggi e ciò non mi pare poco". In vista del dato sul pil sono sotto pressione i titoli di Stato italiani: lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco balza a 163 punti in avvio rispetto ai 158 della chiusura di ieri con un rendimento del decennale italiano al 2,78%. Il differenziale tra Bonos e Bund si porta a 143 punti, con un tasso al 2,58%.
A Piazza Affari l'indice Ftse Mib scende dell'1% a quota 19.851 punti. A pesare sul listino milanese sono alcuni titoli, in particolare, Atlantia in calo del 3,19% a 17,92 euro, Cnh Industrial (-1,06% a 6,53 euro), Enel (-1,33% a 4,012 euro) e la controllata Enel Green Power (-0,69% a 2,012 euro) e ancora Fiat (-1,53% a 6,74 euro), Saipem (-1,05% a 17 euro) e Yoox (-1% a 17,87 euro). Telecom Italia segna un più modesto -0,97% a 0,817 euro dopo la pubblicazione dei conti.
Mentre sale contro corrente Pirelli & C. (+2,45% a 11,27 euro) che ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile netto di 192,1 milioni, in crescita del 28,5%. Buona crescita anche dei ricavi a 2,987 miliardi (+6,7% a livello organico) ma in calo del 3,3% rispetto al 3,090 miliardi del primo trimestre del 2013 includendo l'effetto cambi negativo del 10%. L'ebit è invece aumentato del 12,6% a 426 milioni con un margine di redditività del 14,3%, in crescita di 2,1 punti percentuali.
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