Apertura in frazionale rialzo per i mercati europei in attesa del consiglio della Bce che ratificherà l'avvio nei prossimi giorni del quantitative easing allargato ai titoli di Stato, di cui gli investitori attendono di conoscere i dettagli tecnici. L'istituto centrale, inoltre, pubblicherà le nuove stime trimestrali, che dovrebbero tratteggiare un quadro più roseo rispetto a dicembre sul fronte della crescita, alla luce dei segnali di miglioramento emersi rispetto allo scenario di dicembre.
"Crediamo che sia molto probabile che il piano possa partire già da lunedì 9 marzo. Lo stesso membro dell'executive board, Benoît Cœuré, aveva affermato nei giorni scorsi che il piano sarebbe partito nelle prime due settimane di marzo", ha sottolineato Filippo A. Diodovich, market strategist di Ig.
Sarà interessante anche sapere fino a quando la Bce comprerà titoli. "Riteniamo che Draghi possa lasciare un po' di flessibilità riguardo a questo aspetto, continuando ad affermare che il ritmo di acquisto e il piano non terminerà fino a che le aspettative di inflazione di medio termine non siano tornate ampiamente ancorate al 2%", ha aggiunto l'esperto di Ig.
Un altro punto riguarda quali titoli saranno effettivamente comprati. "Non pensiamo che Draghi possa svelare ulteriori dettagli rispetto a quelli già espressi a gennaio. Sappiamo, infatti, che saranno acquistati 60 miliardi di titoli pubblici e privati. Tenendo conto delle medie di acquisti di ABS e covered bond negli scorsi mesi pensiamo che la suddivisione possa essere un 45 miliardi di sovereign bond, 5 miliardi di bond emessi da istituti europei, 10 miliardi di covered bond e abs", precisa Diodovich.
In merito ai titoli governativi si sa che gli acquisti saranno divisi con il criterio di apporto di capitale alla Bce (non tenendo conto di Grecia e Cipro che sicuramente nei primi mesi non faranno parte del piano abbiamo una suddivisione percentuale pari a Germania 26,4%, Italia 18%, Francia 20,8%). Se sarà confermato il target di 45 miliardi nei primi mesi si avranno acquisti per 11,9 miliardi di bond tedeschi, 9,4 miliardi di bond francesi, 8,1 di bond italiani.
In merito alle scadenze i titoli acquistabili avranno scadenze comprese tra i 2 e 30 anni e non ci dovrebbero essere ulteriori dettagli rispetto a tale aspetto. La Bce ha già detto che non avrà problemi a comprare titoli con rendimenti negativi (e almeno un 15-20% dell'intero ammontare di bond in essere ha yield negativi) e saranno disposti a comprare anche titoli inflation-linked. "Non abbiamo particolari dubbi che la Bce possa soddisfare i requisiti imposti. Non crediamo quindi che ci possano essere problemi di mancanza di titoli da acquistare", ha concluso il market strategist di Ig.
Non dovrebbero, dunque, esserci novità sul fronte dei titoli greci: per accettarli nuovamente come collaterale Francoforte aspetterà progressi sul fronte delle riforme nell'ambito dell'accordo raggiunto con la zona euro sull'estensione deiprestiti per quattro mesi. Intanto Atene, secondo il ministro dell'Economia spagnolo de Guindos, avrà bisogno di un terzo pacchetto di salvataggio, dal momento che sembra improbabile riesca a recuperare l'accesso ai mercati a giugno, quando terminerà l'estensione dei prestiti di quattro mesi concessa ad Atene.
La questione, tuttavia, ha precisato un portavoce del ministero delle Finanze tedesco, non sarà sul tavolo dell'Eurogruppo di lunedì. Juncker ha ribadito che è prematuro discuterne ora. Ma De Guindos ritiene che l'importo dovrebbe aggirarsi tra 30 e 50 miliardi di euro. Giornata ricca sul fronte dell'offerta per l'obbligazionario europeo: stamane saranno attive Madrid e Parigi, che offriranno, rispettivamente, 4-5 miliardi e 7,5-8,5 miliardi di carta a medio lungo termine.
Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi è stabile a 103 punti, contro i 104 punti della chiusura di ieri. Il rendimento è all'1,41%. Il differenziale Bonos/Bund si attesta a 97 punti per un tasso dell'1,35%. Mentre il cambio euro/dollaro ha toccato stamattina un minimo intraday a 1,1025, livello che non si vedeva da settembre 2003.
A Piazza Affari, dove l'indice Ftse Mib parte con un +0,37% a 22.213 punti, Mps sale dello 0,80% a 0,5685 euro dopo che il cda ha proposto all'assemblea del 14 aprile di aumentare il capitale fino a 3 miliardi di euro, previo raggruppamento delle azioni, in ragione di una nuova ordinaria ogni venti possedute.
La banca ha detto che darà al Tesoro 449 milioni di nuove azioni, al prezzo calcolato oggi come media dei precedenti 10 giorni, come pagamento degli interessi di 243 milioni di euro dovuti sui Monti bond. Quindi il Tesoro avrà post aumento una quota di circa il 4% considerando l'attuale capitalizzazione, il nuovo aumento e valori in linea con quelli attuali. Il Mef si è reso disponibile a non vendere le azioni che avrà dal 1 luglio nei successivi 180 giorni.
Con i proventi dell'aumento di capitale, che verrà lanciato tra fine maggio e giugno, la banca senese intende anche rimborsare in anticipo i restanti 1,071 miliardi di Monti bond che scadrebbero per 600 milioni quest'anno, 150 milioni nel 2016 e 321 milioni nel 2017. Si tratta del secondo aumento di capitale dopo quello da 5 miliardi di euro concluso all'inizio dello scorso mese di luglio, occasione in cui offrì le azioni di nuova emissione in opzione ai soci con uno sconto del 35,5% sul Terp, valore teorico ex diritto, per un prezzo di emissione di 1 euro, in ragione di 214 nuove ogni 5 possedute.
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