Morgan Stanley, focus su sette titoli auriferi

Written By Unknown on Rabu, 04 Maret 2015 | 15.11

Dopo essere sceso del 10% negli ultimi 12 mesi, il prezzo dell'oro dovrebbe essere restare debole a causa del rafforzamento del dollaro Usa e dello squilibrio tra domanda e offerta. Lo scenario non è negativo per tutte le società del settore, visto che alcune beneficeranno nel 2015 dei programmi di taglio dei costi e dei piani di disinvestimento. Ecco rating e prezzi obiettivo degli analisti di Morgan Stanley.

1) Goldcorp. Il gruppo canadese, che capitalizza 17,9 miliardi di dollari, ha deluso di recente gli investitori registrando nel quarto trimestre 2014 un utile per azione (eps) inferiore alle attese a causa del calo dei ricavi. Dopo l'aumento registrato lo scorso anno, nel 2015 i costi dovrebbero scendere secondo la società nel range 875-950 dollari l'oncia mentre il progetto della miniera Cerro Negro in Argentina, del valore di 2,3 miliardi di dollari, è stato cancellato. Il giudizio sul titolo, che tratta 44,4 volte l'utile 2015 e 26,3 quello del 2016, è neutrale (equalweight) con target 26,50 dollari (+25% dalle quotazioni attuali), che arriva a 79 dollari nello scenario più ottimista. Il roe (redditività del capitale) sale dal 2,3 al 3,9%. Il dividend yield in entrambi gli esercizi è del 2,8%. Negli ultimi 12 mesi ha realizzato a Wall Street un total return (performance+rendimento della cedola) negativo (-21%).

2) Barrick Gold. Rating neutrale (equalweight) per il leader di settore (in volumi) guidato da John Thorton. Nel 2015 la società si aspetta una produzione compresa fra 6,2 e 6,6 milioni di once, da 6,24 milioni del 2014 mentre i costi, che sono scesi lo scorso anno, dovrebbero risalire o restare allo stesso livello. Inoltre il piano di riduzione del debito da 3 miliardi di dollari appare molto ambizioso e necessita di ulteriori disinvestimenti e di un aumento di capitale per essere realizzato. A causa delle deboli prospettive gli analisti hanno fissato un prezzo obiettivo del titolo, che capitalizza 14,9 miliardi, intorno a 13,50 dollari, solo del 6% superiore alle quotazioni attuali. Nell'ipotesi bullish è invece 20,75 dollari (+63%). Il p/e sale da 40 nel 2015 a 66,4 nel 2016, mentre il p/bv è 1,4. Il roe cala dal 3,6% al 2,1%. Il rendimento della cedola è sia nel 2015 che nel 2016 dell'1,6%. Negli ultimi 12 mesi ha registrato un total return negativo (-37,8%).

3) Newmont Mining. Il gruppo guidato fa Gary Goldberg, che è diversificato anche nel rame, nel 2014 ha prodotto4,85 milioni di once d'oro e si aspetta nel 2015 un range compreso fra 4,6 e 4,9 milioni. I costi dovrebbero scende, ma non è ancora chiaro in quale misura. Il titolo, che capitalizza 13 miliardi di dollari, tratta 19,7 volte l'utile 2015 e 20,8 quello del 2016. Il ratio p/bv è invece intorno a 1,2-1,1. Il roe, che è superiore alla media, scende dal 6,2% del 2015 al 5,5% del 2016. Il rating è neutrale, con target 25 dollari, del 3% inferiore alle quotazioni attuali. Nello scenario ottimista è stato fissato a 31 dollari (+20%). Negli ultimi 12 mesi ha reso (total return) il 10,4%.

4) New Gold. Giudizio positivo per la small cap, che produce anche argento e rame, dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali, con l'utile per azione che ha battuto le attese del mercato. La produzione d'oro dovrebbe salire nel 2015 a 390-430 mila once da 380 mila del 2014. Il prezzo obiettivo di 6,20 dollari è del 67% superiore alle quotazioni attuali e nello scenario ottimista arriva a 9,40 dollari (+153%). Il titolo, che capitalizza 1,9 miliardi di dollari, viene scambiato 29,7 volte l'utile 2015 e 19,3 quello del 2016, mentre il p/bv è inferiore all'unità (0,8). Il roe sale dal 2,7 al 4%. Negli ultimi 12 mesi il total return è -40%.

5) Kinross Gold. Rating overweight per la società guidata da Paul Rollinson, che ha attività in Usa, Brasile, Cile, Ecuador e Russia, con target price 4,50 dollari del 62% superiore alle quotazioni attuali, che nell'ipotesi bullish arriva a 6 (+116%). Sebbene I risultati del quarto trimestre non abbiano battuto le attese, gli analisti ritengono che il potenziale di miglioramento dei conti sia notevole. Il titolo, che capitalizza 3,2 miliardi di dollari, tratta 0,7 volte il valore di libro, mentre il roe da negativo dovrebbe diventare leggermente positivo quest'anno. Il total return negli ultimi 12 mesi è -47%.

6) Agnico Eagles Mines. Dopo un 2014 soddisfacente, con la produzione che è salita del 30% in parte grazie all'acquisizione di Osisko ma anche tramite miglioramenti e ottimizzazioni degli asset esistenti, l'attenzione si è spostata al futuro e alle nuove opportunità che potrà sfruttare. Il rating sul titolo, che capitalizza 7 miliardi di dollari, è overweight con target 38,50 dollari (+20%), che nello scenario ottimista sale a 56,25 dollari (+70%). Il p/e passa da 185,3 a 104,3 nel 2016, mentre il p/bv è 1,7. In miglioramento la redditività (roe) dallo 0,9 all'1,6%. Il total return a 12 mesi è -0,2%

7) Franco-Nevada. E' una società canadese focalizzata nell'oro ma con interessi anche nel platino e in altre risorse di base. Il portafoglio diversificato di asset è localizzato prevalentemente nel Nord America. Il titolo, che capitalizza 7,9 miliardi di dollari, merita un prezzo obiettivo di 61 dollari (+16%) con giudizio positivo (overweight). Nell'ipotesi bullish arriva a 76 dollari (+45%). A Wall Street viene scambiato intorno a 71 volte l'utile e 2 volte il valore di libro 2016, mentre il roe è del 3%. Infine il rendimento della cedola è 1,5%.


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