Le borse europee ritracciano ancora in avvio in scia alla flessione dell'attività manifatturiera cinese. La lettura preliminare del Pmi sul settore manifatturiero cinese di marzo a cura di Hsbc ha infatti mostrato il peggior risultato degli ultimi undici mesi, tornando al di sotto della soglia critica dei 50 punti a 49,2, segnale di contrazione, e deludendo ampiamente il 50,6 del consenso.
Il risultato mette in evidenza la necessità della messa a punto di nuove misure espansive da parte del governo cinese per evitare un più sensibile rallentamento della seconda economia mondiale. Il deterioramento va messo in relazione principalmente alla voce nuovi ordini e a quella sull'occupazione, scivolata al minimo da febbraio 2009.
Gli investitori sono anche in attesa dei dati Pmi a marzo della zona euro (indice composito precedente: 53,3 punti; consenso: 53,6 punti), di Germania e Francia. A guardare gli ultimissimi indicatori, ha detto ieri il presidente della Bce, Mario Draghi al parlamento europeo, in un'audizione dedicata soprattutto a una prima valutazione degli effetti del Qe, si vedono leggeri segnali di miglioramento.
Sul fronte greco, ieri il premier, Alexis Tsipras, ha incontrato il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ma non è emerso con chiarezza se il meeting abbia prodotto una riduzione delle divergenze sulle riforme che Atene deve implementare per ottenere l'erogazione dei prestiti. Stamani comunque il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis, ha assicurato che verrà presentato ai partner della zona euro un pacchetto di riforme entro lunedì, nella speranza di ottenere il versamento degli aiuti finanziari di cui necessita con urgenza.
"Sarà fatto al massimo entro lunedì", ha detto Sakellaridis, sottolineando che il programma di riforme che Atene si accinge a proporre non conterrà misure recessive ma cambiamenti strutturali. Merkel e Tsipras, ha precisato, ieri hanno discusso i contorni delle misure senza andare in profondità. "Ritengo siano stati trovati punti di convergenza", ha concluso.
Lo spread tra i Btp decennali e i corrispettivi Bund tedeschi sale leggermente 111 punti base. Il rendimento dei titoli di Stato italiani è all'1,33%. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib scende dello 0,20% a 23.011 punti. Ancora sopra il prezzo dell'opa lanciata dai cinesi a 15 euro Pirelli & C., in rialzo dello 0,39% a 15,56 euro. L'accordo che vedrà i cinesi di ChemChina prendere il controllo di Pirelli non avrà alcun impatto sull'occupazione, ha assicurato ieri il presidente, Marco Tronchetti Provera, rimarcando che un partner come ChemChina consentirà alla società di diventare più grande e di avere una penetrazione ancora più efficace sui mercati asiatici.
Tiene alle vendite anche Telecom Italia (+0,09% a 1,107 euro) il cui cda si dovrebbe riunire giovedì per prendere una decisione su Metroweb. Il gruppo tlc deve infatti decidere se condividere con la Cassa depositi e prestiti gli investimenti necessari per lo sviluppo della fibra. Tra le banche attenzione a Unicredit (-0,40% a 6,245 euro) perché Aabar, primo azionista della banca con il 5%, sta preparando l'emissione di un'obbligazione convertibile su una parte della quota detenuta nella banca.
Tra l'altro oggi Banca Akros ha tagliato il rating sul titolo da buy a hold, pur alzando il target price da 6,30 a 6,60 euro. Su Generali (+0,16% a 18,40 euro) è invece intervenuto Credit Suisse portando il prezzo obiettivo da 18,8 a 19,3 euro ma il giudizio resta neutral e su Beni Stabili (+2,19% a 0,746 euro) Bank of America Merrill Lynch che ha avviato la copertura con un rating buy e un target price a 0,81 euro.
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