Diberdayakan oleh Blogger.

Popular Posts Today

Escalation in Ucraina frena borse, acquisti su Bpm

Written By Unknown on Kamis, 27 Februari 2014 | 15.12

L'azionario europeo è frenato in avvio dall'escalation di tensione in Ucraina. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato ieri alle forze armate di prepararsi a grandi manovre della Russia occidentale, vicino alla frontiera con l'Ucraina, spingendo gli Usa ad avvertire che un intervento militare sarebbe "un grave errore".

Mentre il ministro degli Interni ad interim ucraino, Arsen Avakov, ha annunciato la messa in stato di allerta di tutta la polizia, forze speciali comprese, dopo che uomini armati hanno assaltato e occupato le sedi del parlamento e del governo in Crimea, issando bandiere russe. La Crimea, nel cui porto di Sebastopoli è di stanza parte della flotta russa del Mar Nero, è l'unica area dell'Ucraina a maggioranza etnica russa.

Nei giorni scorsi la nuova leadership ucraina, emersa dopo la caduta del presidente Viktor Yanukovich, ha lanciato l'allarme su possibili tentazioni separatiste della regione. Il provvedimento del ministro degli Interni ad interim ucraino è mirato a evitare un bagno di sangue tra la popolazione civile e l'evoluzione della situazioni in scontri armati, ha indicato Avakov. "I provocatori sono in marcia", ha aggiunto.

L'accendersi delle tensioni in Ucraina ha sollecitato un ritorno d'interesse verso gli asset rifugio, dando supporto al Bund. Così Riparte da 193 punti base lo spread Btp/Bund sul tratto decennale, strettosi ieri fino a sfiorare quota 190 punti base. Oggi il Tesoro italiano offre titoli a medio-lungo termine tra 7 e 9 miliardi, distribuiti fra il nuovo 10 anni, il 5 anni e due Ccteu. In particolare, il nuovo Btp decennale settembre 2024 sarà offerto per un ammontare fra i 3,5 e i 4 miliardi di euro. Ieri a ridosso della chiusura, il nuovo decennale, con cedola 3,75%, dava sul grey market un'indicazione di rendimento al 3,595%.

Gli operatori guardano anche all'audizione semestrale al Senato del presidente della Fed, Janet Yellen, che "continuerà a enfatizzare la continuità dell'approccio del Fomc alla politica monetaria Usa", prevede Annalisa Piazza, strategist di Newedge, precisando che, "anche se i commenti di Yellen potranno essere leggermente diversi rispetto a quelli dinanzi alla Camera bassa", alla luce degli ultimi dati, il presidente "continuerà a sottolineare che il miglioramento del mercato del lavoro rimane una priorità". Il numero uno della Fed porrà anche l'accento "sull'impegno dell'Istituto a perseguire il doppio mandato che include anche la stabilità dei prezzi".

A Piazza Affari il Ftse Mib sale ma solo dello 0,02% a quota 20.402 punti. Alcune banche resistono alle vendite come la Popolare di Milano (+1,11% a 0,547 euro) dopo che Exane Bnp Paribas ha alzato il rating da neutral a outperform e il target price del 28% a 0,64 euro.


15.12 | 0 komentar | Read More

Petrobras programma investimenti per 220,6 miliardi di dollari

Written By Unknown on Rabu, 26 Februari 2014 | 15.12

Petroleo Brasileiro (Petrobras) ha presentato un nuovo piano di investimenti quinquennale da 220,6 miliardi di dollari statunitensi. La compagnia petrolifera statale brasiliana, che ha per la maggior parte lasciato intatti i termini del vecchio piano, già uno dei maggiori al mondo nel settore energetico, ha posto particolare enfasi sulle attività di esplorazione e produzione. In particolare il programma per il quinquennio 2014-2018 prevede investimenti per 220,6 miliardi, di cui 206,8 miliardi per progetti già in corso e ulteriori 13,8 miliardi per progetti ancora in fase di valutazione, a fronte dei 236,7 miliardi dell'ultimo piano. La flessione è dovuta soprattutto alla riduzione delle spese in conto capitale per le attività nei segmenti del Downstream.

Nel piano la società brasiliana ha posto l'obiettivo per il 2014 di aumentare la produzione del 7,5% rispetto al 2013 con un margine di errore di 1 punto percentuale. Petrobras non ha cambiato i target del precedente piano e pertanto ha messo in preventivo di produrre 3,9 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno e di salire ulteriormente a 5,2 milioni nel 2020. L'anno scorso, a causa dei ritardi nella messa in funzione di alcune piattaforme offshore e del progressivo esaurimento di alcuni giacimenti, la società ha prodotto in media 2,5 milioni di barili al giorno, in calo del 2,2% su base annua.

Petrobras ha sottolineato l'intenzione di finanziare gli investimenti senza la necessità di emettere nuove azioni e senza compromettere il suo rating investment grade, ma analisti e investitori hanno sollevato dubbi sulla capacità dell'azienda brasiliana di raggiungere i suoi obiettivi soddisfacendo al contempo le richieste dei governi di mantenere mantenere i prezzi dei carburanti artificiosamente bassi per evitare un impatto negativo sull'inflazione.

La politica energetica brasiliana ha danneggiato il flusso di cassa della società con conseguente impatto negativo sui corsi azionari. A tal proposito Petrobras, che ha fatto ricorso in maniera massiccia al mercato dei capitali per ottenere i finanziamenti necessari per sostenere gli investimenti, ha sottolineato che nel corso dell'anno l'indebitamento dovrebbe raggiungere il suo picco, per poi iniziare a scendere consentendo di generare flussi di cassa positivi.


15.12 | 0 komentar | Read More

Ftse Mib in lieve rialzo, Enel guarda a Endesa

I mercati europei salgono con cautela in apertura dopo l'indebolimento dello yuan cinese per il secondo giorno consecutivo. Sul fronte macro l'indice di fiducia dei consumatori tedeschi a marzo ha toccato i massimi da sette anni, rafforzando la convinzione che quest'anno sarà la domanda interna a guidare la crescita della prima economia europea.

La società di ricerca Gfk stamane ha reso noto che il suo indice anticipatore della fiducia dei consumatori tedeschi, basato su un sondaggio tra circa 2.000 persone, è salito a 8,5 a marzo da 8,3 (dato rivisto al rialzo) del mese precedente. Si tratta della lettura più elevata dal gennaio 2007.

È da oggi in piena attività il governo Renzi che ieri ha ottenuto la fiducia anche alla Camera, con 378 voti favorevoli e 220 contrari. Stabile lo spread Btp/Bund a quota 193 punti (tasso al 3,59%). Oggi il Tesoro italiano offre 8,5 miliardi. Ieri in chiusura sul grey market il titolo dava un'indicazione di rendimento pari a 0,469%, ai nuovi minimi dall'introduzione dell'euro. Domani sarà il turno del medio lungo, con un'offerta compresa tra 7 e 9 miliardi, comprensiva del nuovo decennale, del 5 anni e di due Ccteu.

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib spunta un progresso limitato dello 0,07% a 20.488 punti, Enel registra un rialzo dello 0,05% a 3,748 euro. La controllata spagnola Endesa ha accusato una contrazione dell'utile netto 2013 dell'8% a 1,88 miliardi di euro, un risultato comunque superiore alle attese del consenso a 1,74 miliardi. Endesa ha precisato che le riforme del settore elettrico spagnolo hanno avuto un impatto negativo di 933 milioni di euro sull'ebitda, sceso del 4% a 6,72 miliardi di euro contro i previsti 6,62 miliardi.

L'utile netto dell'intero 2013 è stato di 1,88 miliardi di euro, superiore alla stima del consenso che indicava 1,74 miliardi. Il totale della produzione di energia elettrica è stato di 132.427 Gwh, in calo del 6% sull'anno precedente. Tra l'altro, secondo fonti di stampa, il nuovo business plan di Enel, che sarà presentato il prossimo 12 marzo, confermerà cessioni per 4 miliardi quest'anno.

In frazionale rialzo le banche con Unicredit che passa di mano a quota 5,93 euro (+0,51%). Stando ad alcune fonti, il piano strategico della banca al 2018, che sarà presentato l'11 marzo, verterà su tre assi: imprese, gestione ottimale dei crediti deteriorati e multicanalità per la clientela retail. Mentre è stato iscritto presso il registro delle imprese di Verona, il progetto di fusione per in corporazione nel Banco Popolare (+1,27% a 1,518 euro) di Creberg e di Banca Italease.

Si chiuderà invece il 15 marzo, secondo alcune fonti finanziarie, la dataroom per la vendita di Banca Etruria (+0,76% a 0,73 euro). Al momento la gara è ristretta fra la Popolare di Vicenza e la Popolare Emilia Romagna (+0,37% a 8,19 euro). Quanto a Mps (-0,17% a 0,181 euro) ci sono ancora due settimane, poi l'ingresso dello Stato nel capitale della banca senese diventerà un'ipotesi concreta. La città di Siena preferisce la nazionalizzazione all'arrivo dei nuovi soci nella banca. La Fondazione che detiene il 33,5% del capitale dell'istituto non è ancora riuscita a trovare un compratore per gran parte della sua quota.

Il presidente, Alessandro Profumo, avrebbe formalizzato qualche giorno fa ad Alberto Santa Maria, docente di diritto commerciale alla Statale, l'incarico di impugnare la delibera dell'assemblea del 27 dicembre scorso ed eventualmente chiedere i danni, quando la Fondazione bocciò la proposta di procedere all'aumento da 3 miliardi di euro entro gennaio, rinviando l'operazione a fine maggio.

Attenzione anche a Banca Carige (sulla parità a quota 0,412 euro), che ha convocato per oggi un cda per esaminare la richiesta della Fondazione di rinviare a giugno l'aumento di capitale fino a 800 milioni, e a Bpm (+1,39% a 0,5475 euro) perché ci sarebbero passi avanti sulla riforma della governance della popolare da mettere sulla rampa di lancio nel cda dell'11 marzo che approverà il piano industriale e il bilancio 2013. Intanto sul fronte dell'aumento, sarà quasi certamente allargato il consorzio di collocamento e di garanzia.


15.12 | 0 komentar | Read More

Caos emergenti, troppi rischi in quei bond

Written By Unknown on Sabtu, 01 Februari 2014 | 15.12

Nell'ultima settimana il fuggi fuggi generale dagli asset dei mercati emergenti si è fatto più pesante. Il fatto che la Fed abbia tenuto fede alla politica di disimpegno graduale dall'acquisto di bond e il rallentamento della Cina hanno spinto gli investitori internazionali verso attività considerate più sicure.

E se è vero che le preoccupazioni riguardano in primo luogo l'Argentina e il gigante asiatico, è anche vero che l'effetto contagio è immediato e non solo su altri Paesi emergenti, in particolare il Brasile e la Turchia, ma su tutti gli asset più rischiosi in generale, con i bond corporate in prima linea, in particolare quelli high yield, anche di società Usa o europee. Un quadro che al momento è però difficile valutare: le opinioni degli addetti ai lavori divergono e si va da chi ritiene che il sell-off sia un'ottima opportunità di investimento e chi invece ritiene che sia solo l'inizio di una lunga crisi.

Tutti i dettagli su MF-MilanoFinanza, in edicola da sabato anche in formato elettronico su pc e tablet iPad, Android, Amazon Kindle e Windows 8.


15.12 | 0 komentar | Read More

Cinque titoli del food da comprare

La ripresa negli Usa e in Europa darà una spinta alla crescita delle società che operano nel settore food e bevande, a patto di non essere troppo esposte verso i mercati emergenti. Ecco cinque titoli che gli analisti di Societe Generale consigliano di comprare grazie alla solidità dei fondamentali e al buon potenziale di crescita nei prossimi dodici mesi.

1) The Cola Cola company. Per il gigante Usa, che capitalizza 167,6 miliardi di dollari, il prezzo obiettivo è 50 dollari, che sommato al rendimento della cedola porta a un total return a un anno del 25%. Il rating è buy (comprare) perché il titolo è sottovalutato in vista di una ripresa della crescita degli utili (eps). I punti di forza sono la politica più aggressiva dei competitor di espansione all'estero, dove realizza il 45% delle vendite e il 24% degli utili. Il dividendo a 12 mesi è stimato 1,22 dollari, che corrisponde a un rendimento del 3,2%, mentre il payout (monte dividendi/utili) dovrebbe salire dal 56% nel 2014 al 58% nel 2015. I ricavi sono previsti in crescita da 47,3 miliardi di dollari del 2013 a 48,6 del 2014, a fronte di un leggero incremento del margine netto (dal 24 al 24,3%) e di un utile in aumento da 8,50 a 9,35 miliardi.

2) Kellogg. Giudizio buy (comprare) anche per la società famosa in tutto il mondo nei prodotti per la colazione, che capitalizza 21,3 miliardi di dollari. Dalle quotazioni attuali il titolo, che negli ultimi 12 mesi ha fatto peggio della media, presenta un notevole spazio di rialzo rispetto al target price di 70 dollari (17%). Il rendimento della cedola è attraente (3,2%) grazie a un dividendo di 1,94 dollari per azione, mentre il payout (monte dividendi/utili) dovrebbe restare stabile al 61% nel 2014 e 2015. I ricavi sono previsti in crescita da 14,8 miliardi di dollari del 2013 a 15,2 del 2014, mentre il margine netto sale leggermente dal 14,6 al 14,8%. L'utile è stimato in aumento da 1,16 a 1,20 miliardi. La strategia di taglio dei costi dovrebbe portare benefici già nell'esercizio corrente, migliorando la redditività.

3) Mead Johnson. Rating buy (comprare) per la società specializzata in alimenti per l'infanzia, che è valutata 94 dollari per azione contro una quotazione recente intorno a 77. In un anno il titolo, che capitalizza 15,4 miliardi di dollari, ha registrato una performance dell'11%. Il dividendo a 12 mesi è stimato 1,50 dollari, che corrisponde a un rendimento dell'3,6%, mentre il payout (monte dividendi/utili) dovrebbe scendere dal 41 nel 2014 al 40% nel 2015. I ricavi sono previsti in crescita da 4,19 miliardi di dollari del 2013 a 4,39 miliardi nel 2014, mentre il margine netto passa dal 23,2 al 23,6%. L'utile è stimato in aumento da 678 a 730 milioni. L'interesse per il titolo è legato alle buone prospettive del settore, previsto in espansione del 6-7% all'anno, mentre i rischi dipendono dalla forte esposizione verso i Paesi dell'America Latina.

4) Nestlè. Giudizio positivo (buy) e prezzo obiettivo 76 franchi, superiore del 15% dalla quotazioni attuali, per la multinazionale elvetica, che capitalizza 206,9 miliardi di franchi. Il dividendo a 12 mesi è stimato 2,26 franchi, che corrisponde a un rendimento del 3,4%, mentre il payout (monte dividendi/utili) dovrebbe scendere dal 65 del 2014 al 61% nel 2015. I ricavi del gruppo sono previsti in leggera crescita da 92,8 miliardi di franchi del 2013 a 93,9 del 2014, a fronte di un margine netto che passa dal 15,2 al 15,4% e dell'utile da 10,6 a 10,9 miliardi. I punti di forza sono il maggiore focus sul portafoglio prodotti, l'impegno a ridurre gli investimenti di capitale e la fase favorevole che sta attraversando negli Stati Uniti.

5) Heineken. Al colosso olandese, che capitalizza 27 miliardi di euro, è stato assegnato un target price di 59 euro contro una quotazione recente di 46,6, con rating buy (comprare). Il titolo, che in 12 mesi ha registrato una performance negativa (-9,8%), è a buon mercato rispetto ai concorrenti e sconta già uno scenario negativo, mentre potrebbero non mancare le belle sorprese (per esempio in Uk). Il dividendo è stimato 1,06 euro, che corrisponde a un rendimento del 2,3%, mentre il payout (monte dividendi/utili) dovrebbe scendere dal 33 del 2014 al 32% nel 2015. I ricavi sono previsti in leggero aumento (19,4 miliardi di euro nel 2013 e 19,5 del 2014), a fronte di una crescita più significativa del margine netto (da 15,3 a 16,4%) e di un utile che passa da 1,58 a 1,81 miliardi di euro.


15.12 | 0 komentar | Read More
techieblogger.com Techie Blogger Techie Blogger