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Banche, le tedesche in serie B

Written By Unknown on Sabtu, 08 November 2014 | 15.11

Quali sono le banche con più capitale in Europa? Quali invece hanno un patrimonio insufficiente? Sono queste le domande alle quali tentano di rispondere gli indici di capitale. Asset quality review (Aqr) e stress test sono stati un altro passaggio in questa ricerca. Non sempre, tuttavia, è possibile dare una risposta univoca. La regolamentazione sceglie solo una delle strade possibili.

L'esame Bce lo ha dimostrato ancora. Per capirlo basta osservare il grafico a pagina 13, che mostra i dati sulla leva delle banche (fonte Citi su dati pubblicati dalla Bce). Il leverage ratio, tra gli indici di capitale, è il più semplice: al numeratore c'è il capitale, al denominatore gli asset totali delle banche. Ebbene, se si prendono i leverage ratio comunicati dalla Bce i risultati possono apparire sorprendenti: i valori maggiori sono concentrati nelle banche italiane e spagnole (anche due greche sono ben piazzate, come conseguenza della ristrutturazione del settore in atto dal 2010 anche con risorse pubbliche).

La media dei leverage ratio per le banche italiane è in media superiore al 3% che è usato come riferimento dai regolatori, anche dopo le svalutazioni dell'Aqr: Intesa Sanpaolo è sopra il 6%, Mediobanca, Bpm, Bper e Ubi sopra il 5%, Unicredit al 4,6%. Solo Mps e Banco sarebbero sotto il 3%. Va considerato, però, che questi dati sono fermi a fine 2013, quindi non includono le misure del 2014, che sono stati ingenti soprattutto in Italia.

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Barclays, 7 commodity ai raggi X

L'attenzione degli investitori e incentrata su petrolio e oro, ma anche l'andamento di altre commodity ha di recente riservato sorprese. Ecco le proiezioni degli specialisti di Barclays sulle performance nei prossimi trimestri

1) Petrolio Brent. Lo spread fra Wti e Brent è destinato secondo gli analisti ad ampliarsi durante il primo semestre 2015, che dovrebbe rivelarsi il più debole. Dopo aver perso il 22% rispetto a un anno fa, la quotazione del Brent è stimata 89 dollari al barile nel quarto trimestre 2014 (da 103 dollari nel terzo), in calo a 88 dollari nel primo trimestre 2015 e 87 nel secondo. Per l'intero anno la previsione del prezzo medio è 103 dollari nel 2014 e 93 nel 2015.

2) Petrolio Wti. Nel caso del Wti (il benchmark americano) il prezzo è previsto in calo a 81 dollari al barile nel quarto trimestre 2014 (da 97 dollari nel terzo), in ulteriore flessione a 78 nel primo trimestre 2015 e in leggero recupero a 80 dollari nel secondo. Per l'intero anno la quotazione media è attesa 95 dollari nel 2014 e 85 nel 2015.

3) Us Natural gas. Il prezzo dell'Us natural gas, che è salito in 12 mesi del 19,9 %, è stimato stabile a 3,95 dollari nel quarto trimestre per recuperare a 4,15 dollari nel primo trimestre 2015 e tornare a 3,95 nel secondo. Per l'intero anno le proiezioni indicano una quotazione media di 4,30 dollari nel 2014, in flessione a 4,01 nel 2015.

4) Oro. Gli esperti sono short sul Comex gold. Continuano infatti a essere pessimisti sul prezzo del metallo giallo, che è sceso dell'11% rispetto a un anno fa, perché oltre ad aumenti temporanei lo scenario generale è ribassista. A un livello superiore a 1.300 dollari rappresenta un'opportunità di vendita. Le stime indicano una quotazione di 1.220 dollari l'oncia nel quarto trimestre, in discesa da 1.282 del terzo. Il calo prosegue nel primo e secondo trimestre 2015, rispettivamente 1.200 e 1.180 dollari. Per l'intero 2014 la previsione è 1.271 dollari, in riduzione a 1.180 nel 2015.

5) Argento. Rispetto a 12 mesi fa il prezzo sul mercato Otc è sceso del 26%, più del doppio dell'oro. Gli specialisti di Barclays indicano una quotazione di 18 dollari l'oncia nel quarto trimestre 2014, in flessione da 19,7 nel terzo, per scendere a 17,5 nel primo trimestre 2015 e a 17 dollari nel secondo. Per l'intero 2014 la previsione è 19,4 dollari, in riduzione a 17 nel prossimo anno.

6) Platino. Lo scenario è meno negativo per il platino, che ha perso il 15,7% in 12 mesi complici le tensioni in Sudafrica. Dopo le aspettative di discesa nel quarto trimestre a 1.400 dollari l'oncia (da 1.427 dollari nel quarto), nel primo e secondo trimestre del 2015 dovrebbe risalire rispettivamente a 1.425 e 1.440 dollari. Per l'intero anno la previsione del prezzo medio è 1.423 nel 2014 e 1.451 nel 2015.

7) Palladio. Il prezzo del palladio è salito del 5,5% rispetto a un anno fa. Le stime indicano una quotazione di 850 dollari l'oncia nel quarto trimestre, in leggera discesa da 859 del terzo, per poi riprendere a salire primo trimestre 2015 (870 dollari) e nel secondo (885 dollari). Per l'intero 2014 la previsione è 851 dollari (da 723 nel 2013), in crescita a 890 nel prossimo.


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Ftse Mib in rialzo, Enel tonica

Written By Unknown on Jumat, 07 November 2014 | 15.11

Le borse europee salgono in avvio dopo che il board della Bce, come ha detto il presidente Mario Draghi, si è impegnato all'unanimità a ricorrere a nuove misure non convenzionali, se necessario. C'è attesa per il dato sensibile sull'occupazione Usa sullo sfondo di una politica monetaria americana ormai avviata verso un inevitabile rialzo del costo del denaro che attualmente gli operatori prevedono entro la metà del 2015.

Il dato sugli occupati del comparto privato a cura di Adp, già pubblicato, ha mostrato un rialzo di 230.000 unità nella creazione di posti di lavoro, oltre l'attesa di 220.000 unità, con una revisione al rialzo del dato di settembre a 225.000 da 213.000. Per il dato di oggi le stime indicano 231.000 nuovi posti di lavoro, contro i 248.000 di settembre; il tasso di disoccupazione è previsto invariato al 5,9%.

Sul fronte europeo, la produzione industriale in Germania è salita dell'1,4% mese su mese a settembre, risultando inferiore al consenso degli economisti a +1,8% mese su mese. Su base annuale, la produzione industriale è scesa dello 0,1%. Sempre a settembre, l'output del comparto manifatturiero è cresciuto dell'1,7% mese su mese e quello del settore costruzioni è sceso dell'1,2% mese su mese.

La produzione francese a settembre è invece risultata invariata mese su mese (era atteso un -0,2%, dopo il dato piatto di agosto rivisto oggi a -0,2%). I numeri sulla produzione italiana sono in calendario lunedì prossimo e quelli relativi all'intera zona euro mercoledì 12 novembre, con la previsione di un rialzo congiunturale dello 0,7%. Lo spread, che ieri dopo le parole di Draghi si era portato fino al minimo da metà ottobre di 151 punti base e ha poi concluso la seduta a quota 153, oggi riparte da quest'ultimo livello. Il rendimento del Btp decennale italiano è al 2,37%.

Oggi a mercato chiuso il Tesoro comunicherà i dettagli dell'asta Bot di mercoledì prossimo. In offerta andranno buoni a 12 mesi per un importo che Intesa Sanpaolo stima in 6,5 miliardi di euro, a fronte dei 7,15 in scadenza. Sul listino milanese, mentre il Ftse Mib sale dello 0,48% a 19.378 unti, Enel si apprezza dello 0,46% a 3,95 euro nel giorno in cui parte l'opv sul 17% del capitale di Endesa, elevabile fino al 21,92%, per concludersi il 19 novembre, salvo chiusura anticipata.

Il prezzo massimo dell'opv è stato fissato a 15,535 euro per azione. Agli investitori istituzionali andrà l'85% delle azioni messe sul mercato dalla società italiana per aumentare il flottante della controllata, oggi limitato a circa l'8%. L'incasso massimo atteso oscillerebbe fra 2,4 e 3,1 miliardi di euro. L'offerta istituzionale avrà inizio giovedì 13 novembre e terminerà giovedì 20 novembre, salvo chiusura anticipata.

In piena stagione di trimestrali, vengono premiati i conti di A2A (+0,89% a 0,7955 euro), Prysmian (+0,50% a 14,20 euro), Azimut (+1,06% a 19,10 euro) e Telecom Italia (+2,33% a 0,8985 euro). Tra le banche Unicredit sale dello 0,35% a 5,71 euro: per la cessione di Uccmb i tempi sono stretti, questione di pochi giorni, scrive MF-Milano Finanza. I sindacati hanno invece chiesto al governo di Matteo Renzi di intervenire sul dossier Mps (+0,15% a 0,667 euro) per scongiurare l'ipotesi di una fusione della banca senese con un altro istituto dicredito, per la quale spingerebbero, in una forma di moral suasion, invece le Autorità europee.

In un'intervista, il presidente Alessandro Profumo ha detto che il nuovo aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro della banca andrà sul mercato e lo Stato non diventerà socio. L'aumento di capitale si farà nel 2015 a valle dell'approvazione del bilancio 2014 e prima dei nove mesi, da adesso, previsti dalla Bce. In un'intervista a MF-Milano Finanza, l'ad, Fabrizio Viola, ha confermato che per il il lancio dell'operazione di ricapitalizzazione il momento migliore sarebbe la primavera dopo l'approvazione del bilancio 2014. Quanto all'ipotesi di aggregrazioni, "tutte le opzioni sono sul tavolo", ha detto l'ad.


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Germania, 18,3 mld surplus commerciale settembre

Germania, 18,3 mld surplus commerciale settembre - MilanoFinanza.it

analisi

Germania, 18,3 mld surplus commerciale settembre




La bilancia commerciale della Germania ha registrato a settembre un surplus di 18,3 miliardi euro (dato destagionalizzato), in aumento rispetto al dato di agosto a 17,5 miliardi di euro.

Lo ha reso noto l'ufficio di statistica tedesco. Le esportazioni sono salite del 5,5% a livello mensile, mentre le importazioni sono cresciute del 5,4% mese su mese.




 
 


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Generali, risultato operativo +12,8%. Sale il dividendo

Written By Unknown on Kamis, 06 November 2014 | 15.11

Utile netto stabile ma risultato operativo in crescita del 12,8% con prospettive di chiudere il 2014 meglio dell'anno scorso. Questo grazie al forte contributo del ramo Vita e di Banca Generali. Solvency I ratio al 160% e un dividendo che sarà più generoso.  Così Generali ha chiuso i primi nove mesi dell'anno. Il gruppo assicurativo si attende che le autorità diano il via libera allo scioglimento della scatola Telco il prossimo febbraio. Ferme le partecipazioni in Rcs e Mediobanca. Valter Trevisani sostituisce Sergio Balbinot a capo del settore assicurativo.

Generali ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con un utile netto pari a 1,58 miliardi di euro, stabile rispetto agli 1,59 miliardi dello stesso periodo del 2013. Il risultato operativo  si è attestato a 3,7 miliardi di euro, in crescita del 12,8% nell'intero periodo con un'accelerazione nel terzo trimestre. Il gruppo stima di terminare il 2014 con un risultato operativo in miglioramento. Lo ha spiegato  il direttore finanziario  Alberto Minali, commentando i risultati dei primi nove mesi.

Escludendo gli effetti delle operazioni discontinue (le dismissioni di Bsi e Fata), l'utile netto dei nove mesi dell'anno risulta in aumento del  7,5%. I premi complessivi  sono saliti nel periodo a 51,3 miliardi di euro (+6,4%).

Nel ramo Vita il risultato operativo è aumentato dell'11% a 2,3 miliardi e i premi sono cresciuti del 9,6% a 35,7 miliardi; nel Danni Generali ha registrato un ebit pari a 1,5 miliardi (+11,8%) con premi stabili a 15,6 miliardi. Nel segmento finanziario, invece, l'incremento del risultato finanziario è stato del 17,8% a 323 milioni, sostenuto dalle performance di Banca Generali.

Nei nove mesi il Solvency I ratio della società si attesta al 160%. Il patrimonio netto di gruppo è salito a 22,5 miliardi al 30 settembre, a fronte dei 19,8 miliardi di fine 2013. Generali  mostra, secondo Minali, una "forte solidità patrimoniale", che crescerà ulteriormente con la chiusura della cessione di Bsi "attesa nel primo trimestre del 2015".

 "Questi risultati riflettono le strategie messe in atto per orientare la nostra offerta verso prodotti a maggior valore aggiunto", ha aggiunto Minali. "Il gruppo lavora con impegno per realizzare il piano strategico e si aspetta, a fine 2014, un risultato operativo migliore rispetto a quello dell'anno precedente".

"Con questa situazione di capitale ci sentiamo" pronti a "rimuovere il vincolo del 40% che ci eravamo posti sul payout ratio e quindi ci attendiamo di corrispondere agli azionisti una cedola più alta", ha aggiunto poi Minali presentando i risultati in conference call.

Generali pensa che il via libera delle autorità allo scioglimento della scatola Telco, attraverso cui detiene la quota in Telecom, possa arrivare nel prossimo mese di febbraio. "Siamo ancora in fase di attesa dell'autorizzazione dei regolatori argentini e brasiliani", ha spiegato Minali. "Ce le aspettiamo  intorno a febbraio". Ferme  le partecipazioni in Rcs e Mediobanca.

La sostituzione nel consiglio di amministrazione di Generali di Paolo Scaroni, dimessosi a inizio ottobre dall'incarico di consigliere,  non era all'ordine del giorno del cda di ieri. Lo ha spiegato l'amministratore delegato del gruppo, Mario Greco. "Vedremo quando saremo pronti per la nomina", ha risposto il manager.

Nel frattempo Generali ha nominato il nuovo responsabile delle attività assicurative e riassicurative dopo l'uscita di Sergio Balbinot. Si tratta di Valter Trevisani, group head of insurance and reinsurance. Lo ha annunciato l'amministratore delegato del Leone, Mario Greco. Trevisani è un manager cresciuto all'interno del gruppo e, in precedenza, affiancava proprio Balbinot. Riporterà direttamente a Greco. La sua qualifica è tuttavia quella di chief insurance officer che aveva Balbinot, che ha rassegnato le dimissioni all'inizio di ottobre.


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Ftse Mib in calo in attesa della Bce, Mps sotto pressione

Segno meno per le borse europee in avvio, con gli occhi degli investitori puntati sulla riunione del board Bce di oggi. L'Istituto centrale europeo dovrebbe lasciare invariati i tassi agli attuali minimi e non sono attese ulteriori misure di stimolo fino al meeting di dicembre. "Avendo appena iniziato i programmi di acquisto di asset privati e con la prossima Tltro dietro l'angolo, la Bce oggi resterà ferma", hanno previsto gli economisti di Societe Generale.

Tuttavia, visti i livelli ancora bassi di crescita e inflazione, "Draghi terrà la porta aperta a ulteriori azioni". Inoltre per Anatoli Annenkov, economista della banca, le tensioni tra Draghi e i policy maker tedeschi continueranno. "Dopo tutto, la situazione economica della Germania è di gran lunga migliore di qualsiasi altra nell'Eurozona". Comunque cresce al 50%, secondo l'ultimo sondaggio condotto da Reuters, contro il 40% di metà ottobre la possibilità che Francoforte intraprenda acquisti di titoli di Stato il prossimo anno.

Oggi, tra l'altro, si riuniscono i ministri delle Finanze della zona euro a due giorni dalla pubblicazione delle stime d'autunno da parte della Commissione Ue, mentre pende ancora il giudizio di Bruxelles sulle leggi di stabilità di Italia e Francia. Sul tavolo dell'Eurogruppo ci sarà anche il tema della gestione della fase post-bailout della Grecia, che punta ad anticipare i tempi di uscita dall'assistenza finanziaria per la fine dell'anno e vorrebbe che per 6-12 mesi Ue e Fmi si limitassero a una generica supervisione, agendo come paracadute se qualcosa dovesse andare storto.

I ministri Ue, hanno inoltre riferito dei funzionari, starebbero rivalutando la possibilità di concedere un ulteriore sconto sul debito, sebbene una decisione non sia ancora stata presa. Intanto sul fronte macro gli ordini all'industria tedesca hanno mostrato un incremento dello 0,8% su base mensile a settembre inferiore alle attese degli economisti, che pronosticavano una crescita del 2,3%. Il rimbalzo rispetto al deciso calo di agosto, quando gli ordini hanno mostrato una caduta di 4,2%, è stato dunque limitato.

Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi è a 161 punti dai 162 della chiusura di ieri, per un rendimento del 2,40%. Il differenziale Bonos/Bund segna 137 punti per un tasso del 2,20%. A Piazza Affari, dove il Ftse Mib scende dello 0,69% a 19.294 punti, tengono banco ancora le trimetsrali comer quelle di Generali (-0,61% a 16,31 euro), Finmeccanica (+2,06% a 7,18 euro) e Tenaris (-3,51% a 14,83 euro).

Ma i fari del mercato sono puntati soprattutto su Banca Monte dei Paschi (-3,40% a 0,6675 euro) il cui cda ieri, come previsto, ha approvato un aumento di capitale fino a 2,5 miliardi di euro per coprire integralmente il deficit di capitale da 2,1 miliardi che era emerso nel test della Bce. La ricapitalizzazione verrà lanciata nel 2015, dopo l'approvazione del bilancio ed entro i nove mesi previsti dalla Bce.

L'aumento di capitale, come già era successo per quello della scorsa estate, è assistito da un accordo di pre-garanzia sottoscritto con istituzioni finanziarie che prevede l'impegno a sottoscrivere le azioni ordinarie di nuova emissione eventualmente rimaste inoptate fino al massimo dei 2,5 miliardi. Le banche che formano il consorzio sono Ubs, che agirà in qualità di Global Coordinator e Joint Bookrunner, Citi, Goldman Sachs, e Mediobanca in qualità di Co-Global Coordinators e Joint Bookrunners e Barclays, Bank of America MerrillLynch, Commerzbank, Deutsche Bank e Société Générale come Joint Bookrunners.

Il piano prevede anche il rimborso integrale degli 1,07 miliardi di euro di aiuti di Stato, che ancora non erano stati restituiti al Tesoro e che lo saranno in anticipo sulle scadenze previste fino al 2017, e ulteriori azioni non diluitive per gli azionisti tramite interventi di capital management stimabili in circa 220 milioni di euro. Si parla di cessioni di partecipazioni non core e attivi del portafoglio proprietario ad alto assorbimento patrimoniale, che non avranno impatti significativi sulla redditività della banca.

Mps ha anche commentato la proposta ricevuta da NIT Holding Limited, società basata ad Hong Kong che ha detto di voler impegnare 10 miliardi per il rilancio di Rocca Salimbeni. Ha chiarito che, a suo giudizio, la corrispondenza ricevuta "non è caratterizzata da sufficienti elementi di chiarezza che ne consentano alcuna valutazione da parte del cda. Al contempo il contenuto dell'offerta sembra più rivolto agli azionisti, perché l'offerta punterebbe al 51% del capitale e pertanto potrebbe imporre anche il lancio di un'offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni della banca stessa. Su questa iniziativa della società di Hong Kong ha acceso un faro la Consob che ha avviato un'indagine per verificare se ci sia stata manipolazione di mercato.


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Piazza Affari verso un'apertura in rialzo

Written By Unknown on Rabu, 05 November 2014 | 15.11

Si preannuncia una partenza in rialzo per le borse europee dopo i cali dell'ultima seduta. Poco sopra la parità questa mattina il Nikkei (+0,4%) e chiusura contrastata ieri per i listini azionari statunitensi. Sul sentiment hanno pesato il calo del petrolio e le cattive notizie sulla crescita in Europa.

 Il Dow Jones ha archiviato la sessione in progresso frazionale dello 0,1%, mentre S&P 500 e Nasdaq Composite hanno perso rispettivamente lo 0,28% e lo 0,33%.

 "L'avvio dovrebbe essere positivo per le borse europee dopo la forte correzione di ieri", commenta un esperto. "I risultati delle elezioni di Medio Termine negli Usa hanno dimostrato una vittoria schiacciante per i Repubblicani che ora hanno il pieno controllo delle Camere. I mercati, in realta', non sembrano vedere, almeno per ora, questo fatto come un elemento di debolezza. Non sembrano, quindi, esserci tensioni per gli aspetti politici".

 "Sul fronte macro attenzione al dato Pmi sul fronte dei servizi dei vari paesi della zona Euro. I dati macro cinesi, invece, hanno mostrato una certa debolezza", conclude l'esperto sottolineando anche l'attesa per le vendite al dettaglio in Europa alle 11h00.

A piazza Affari da seguire B.Mps nel giorno del Cda sul piano per far fronte al deficit di capitale individuato dagli stress test e Ubi B. che ha ricevuto ordini per oltre 3 mld di euro per il suo covered bond.

 Tra le altre blue chip attenzione a Snam dopo che Berenberg ha limato il target price a 4,6 euro da 4,7 euro (buy comunque confermato) e a Enel in scia al via libera al collocamento del 17% di Endesa.

 Da segnalare anche Gtech che ha sottoscritto un finanziamento a 5 anni da 2,6 mld usd e Erg in scia alla vendita della controllata Oil Sicilia a Grs per 30 mln euro.


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Il Ftse Mib sale con Mps e Banca Carige

Le borse europee aprono la seduta in rialzo. Ieri la Commissione europea ha ridotto le previsioni di crescita per la zona euro nei prossimi anni, spingendo gli investitori a scommettere sulla possibilità che la Bce possa considerare nuove azioni per stimolare l'economia. Wall Street ieri è scesa coi repubblicani che hanno vinto le elezioni di mid-term, prendendo il controllo del Senato. Un duro colpo per il presidente, Barack Obama, agli ultimi due anni di mandato, che vede diminuire il suo peso politico e sarà costretto a ridurre la propria agenda legislativa.

Mentre oggi Tokyo ha raggiunto i massimi da sette anni nonostante il calo del Pmi servizi cinese a ottobre che, pur mantenendosi in espansione, ha registrato il minimo dei tre mesi a 52,9, secondo il dato elaborato a cura di Hsbc/Markit. Il sottoindice relativo ai nuovi ordini è sceso a 53,2. A settembre l'indice generale si era attestato a 53,5.

Stamani è atteso l'indice Pmi servizi di ottobre di Italia, Francia, Germania, Spagna e Zona euro. Per l'Italia le attese sono di un dato ancora in contrazione, al di sotto di 50, a 49,2. Per la zona euro si attende un indice in espansione a 52,4. Intanto, in una seduta che vedrà da parte della Bundesbank l'offerta di Bobl (il titolo a 5 anni sarà posto in asta per 4 miliardi di euro), lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi sale a 163 dai 162 punti della chiusura di ieri. Il rendimento è al 2,45%. Il differenziale Bonos/Bund segna 137 punti per un tasso del 2,19%.

Sul mercato si attendono inoltre i possibili effetti delle indiscrezioni circa i dissensi interni alla Bce sulla linea del governatore, Mario Draghi. L'irritazione tra i banchieri centrali rischia di compromettere la possibilità di un'azione politica più forte nei prossimi mesi, inclusa l'ipotesi di quantitative easing. Dal punto di vista macroeconomico, una certa attenzione verrà riservata al dato Adp in Usa sul comparto privato.

A Piazza Affari comunque l'indice Ftse Mib sale dello 0,44% a 19.018 punti. Oggi si riunisce il cda di Mps (+3,15% a 0,6705 euro) sul capital plan. Il nuovo aumento di capitale, dopo quello da 5 miliardi di euro di luglio, dovrebbe essere fino a un massimo di 2,5 miliardi di euro. La Consob sta intanto esaminando il comunicato sull'offerta di Nit Holdings per verificare se possa aver avuto lo scopo di alterare il corso del titolo Mps. Mentre ieri Santander ha detto di non aver alcun interesse per la banca senese.

Quanto al balzo di ieri e di oggi (+1,09% a 0,0744 euro) di Banca Carige, secondo alcune fonti è da attribuire a un testa a testa Malacalza-Bonomi per un coinvolgimento nella ricapitalizzazione dell'istituto. Nel corso di una conference call con gli analisti, François Perol, numero uno di Bpce (che controlla il 9,9% del capitale della banca ligure), ha detto che non è ancora stata presa alcuna decisione sull'aumento di capitale.

Invece Ubi Banca (+0,42% a 5,91 euro) ha collocato un'obbligazione garantita da un miliardo di euro, scadenza febbraio 2025, con ordini che in chiusura dell'offerta hanno superato la cifra di 3 miliardi. La Bce ha partecipato alla sottoscrizione.


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Borse Ue, cresce l'attesa per la riunione Bce di giovedì

Written By Unknown on Selasa, 04 November 2014 | 15.11

Tra gli operatori cresce l'attesa in vista delle decisioni della Bce di giovedì soprattutto dopo la mossa a sorpesa della Banca centrale del Giappone che venerdì scorso ha aumentato la portata del piano di espansione monetaria grazie al quale anche oggi il Nikkei ha avuto un forte rialzo.

L'aspettativa è per un vero e proprio Quantitative easing (QE). "In merito sarà importante ascoltare le parole di Draghi nella conferenza stampa il prossimo giovedì", spiegano gli analisti di Ig.

"Mi sembra di capire che vi è una diffusa opinione che le misure varate da Kuroda mettano pressione alla Banca Centrale Europea, perchè a sua volta diventi più proattiva. Ciò è sicuramente vero in generale, in quanto l'effetto macroeconomico principale dell'incremento del QE è di esportare deflazione. Su queste basi alcuni si attendono che la Bce reagisca, in qualche modo, all'aggressività della Banca del Giappone", afferma Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia sgr.

Intanto la Bce ha fatto sapere che la scorsa settimana gli acquisti di covered bond sono stati circa di 3 miliardi di euro, portando il totale delle operazioni delle prime due settimane a 4,8 miliardi di euro. "L'accelerazione degli acquisti è senz'altro positiva e dovrebbe essere in qualche modo apprezzata dai mercati", sottolinea Ig.

Quanto a Piazza Affari, la cui apertura è attesa sulla parità, in calendario oggi l'assemblea di per approvazione del progetto di fusione con Georgia Worldwide Plc nell'ambito dell'acquisizione di International Game Technology.
 
I cda previsti per l'approvazione della trimestrale sono quelli di  Banca Generali, Astm, Borgosesia, Centrale del Latte di Torino, Sias, Space, Stefanel, T.I.Media.

Nel listino italiano restano sotto i riflettori Mps e Carige, oltre che i titoli delle utility protagonisti ieri di una seduta negativa.

Sul fronte macro alle ore 11.00 è prevista la pubblicazione dell'indice dei prezzi della produzione dell'area euro a settembre. Alle 11.00 è attesa la pubblicazione delle stime economiche della Commissione europea.
 
Nel pomeriggio gli Usa alle 14,30 renderanno noti i dati sulla bilancia commerciale, alle 14.55 l'indice settimanale Redbook e alle 16 gli ordini alle imprese di settembre.

In questo scenario, lo spread tra Btp e Bund è ieri in chisura salito a 155 punti base e il rendimento del decennale domestico al 2,41%, mentre l'euro ha chiuso in calo a 1,2480 dollari, dopo aver toccato un minimo da due anni a quota 1,2441 dollari.

Nel frattempo a Wall Sstreet "gli operatori oltreoceano non stanno cedendo alle tentazioni ribassiste che invece colpiscono l'Europa. Il sentiment degli investitori statunitensi sembra rimanere in attesa dell'esito delle elezioni Mid Term che si svolgeranno oggi negli Usa. Secondo gli ultimi sondaggi del Wsj-Nbc, il Partito dei Repubblicani dovrebbe avere il 46% dei consensi contro il 45% che dei democratici", affermano da Ig.


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Bmw, vendite in crescita per i tre marchi del gruppo

Trimestre brillante per Bmw, che conferma le previsioni per il 2014. Salgono le vendite di tutti e tre i brand del gruppo: Bmw, Mini e Rolls Royce.

La casa automobilistica tedesca ha registrato ricavi per 19,6 miliardi di euro, con un incremento del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.  Il profitto prima dei risultati finanziari (ebit) è salito  a 2,26 miliardi di euro (un balzo del 17,1%), il margine ebit del segmento automotive è migliorato al 9,4%.

L'utile netto del gruppo nel trimestre luglio-settembre è stato però leggermente inferiore rispetto al 2013 (1,314 miliardi contro 1,330 del 2013, -1,2%) a causa di più elevate imposte sul patrimonio. Il margine ebit del gruppo nel trimestre si è attestato all'11,5% (10,3% lo scorso anno).

I risultati dei primi nove mesi sono cresciuti a 57,7 miliardi di euro, mentre l'ebit del gruppo da gennaio a settembre è salito anch'esso a 6,95 miliardi di euro. Il margine ebit del segmento automotive si è attestato nel periodo al 10,2%.

Il totale delle auto vendute dei marchi Bmw, Mini e Rolls Royce è salito, anno su anno, del 5,8% nel terzo trimestre (luglio-settembre) ad un nuovo livello record di 509.669 unità, contro le 481.657 del 2013.

"Continuiamo a registrare buoni risultati sia nel trimestre sia nei novi mesi nonostante il momento economico difficile", ha commentato Norbert Reithofer, chairman di Bmw Ag.


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Piazza Affari, attesa apertura poco mossa

Written By Unknown on Senin, 03 November 2014 | 15.11

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta poco mosse, consolidando i rialzi di venerdì. L'attenzione oggi si focalizzerà  sui dati macro europei e statunitensi, a partire dai Pmi dell'Eurozona. Nel pomeriggio verrà  guardato invece principalmente l'Ism manifatturiero Usa. A Piazza Affari l'attenzione sarà soprattutto sul settore bancario che è stato il tema dominante del mercato dopo la pubblicazione dei risultati di Aqr e stress test di domenica 26 ottobre. E in particolare su Mps che ha annunciato che farà un aumento di capitale per raggiungere i requisiti richiesti dalla vigilanza.

La prima settimana del mese sarà particolarmente ricca di eventi, visto che sono attesi il meeting della Bce e il report sul lavoro negli Stati Uniti. I Pmi, salvo che in Francia, hanno cercato di resistere sopra i 50 punti, ma il quadro complessivo segnala una crescita debole. Intanto il Pmi della Cina diffuso sabato contribuirà a determinare il sentiment. Il dato è sceso sui minimi da 5 mesi a 50,8 punti a ottobre dai 51,5 di settembre.

"Il focus della settimana sarà il meeting della Bce di giovedì. Lo afferma Gary Yau, economista di Credit Agricole, spiegando di non aspettarsi cambiamenti nella politica attuale. "Gli ultimi sviluppi sono stati positivi, visto che i risultati di Aqr/stress test hanno eliminato alcune incertezze e l'inflazione è risalita lievemente a ottobre", precisa l'esperto. "Le pubblicazioni dei prossimi giorni mostreranno un modesto miglioramento e i pmi finali dovrebbero rimbalzare leggermente", prosegue l'economista.

Dal punto di vista delle valute l'euro apre sotto quota 1,25 dollari e il biglietto verde avanza al top da sette anni sullo yen. La divisa nipponica arretra dopo la mossa a sorpresa della Boj della settimana scorsa. La moneta europea passa di manoa a 1,2493 dollari, dopo un minimo dall'agosto 2012 di 1,2440 dollari.

Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi si attesta a 153 punti, dai 152 punti della chiusura di venerdì scorso. Il rendimento è al 2,35%.

A piazza Affari da seguire Banca Mps. La banca in una nota ha sottolineato che le misure ipotizzate per far fronte al deficit di capitale individuato dagli stress test prevedono la copertura integrale del deficit attraverso un aumento, mentre non è allo studio l'esercizio della facoltà  di conversione anticipata dei 'Nuovi Strumenti Finanziari' (vale a dire i Monti bond, ndr) in azioni ordinarie, nè altre ipotesi che vedano il Ministero dell'Economia e delle Finanze intervenire nella forma di nuovi aiuti di Stato.

Focus anche su B.Carige. La Fondazione Carige, secondo le indicazioni di stampa, starebbe valutando tutte le opzioni possibili per l'istituto ligure compreso l'M&A. Inoltre, in base ad alcune indiscrezioni Andrea Bonomi punterebbe ad entrare nel capitale della banca con il 20%.

Nel resto del listino attenzione a Indesit. Oggi inizia l'Opa obbligatoria promossa da Whirlpool. L'operazione si chiude il 21 novembre.


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Ftse Mib fiacco in avvio, Mps sospesa

Le borse europee sono fiacche, frenate dai dati in chiaroscuro cinesi. L'indice Pmi del settore non manifatturiero ha infatti registrato a ottobre il minimo degli ultimi 9 mesi, pur mantenendosi al di sopra della soglia dei 50 che discrimina la contrazione dall'espansione, a 53,8. Invece si è attestato al massimo degli ultimi tre mesi il Pmi manifatturiero finale a ottobre a cura di Hsbc a 50,4, in linea con la stima flash.

Inoltre i prezzi medi delle case in Cina nelle 100 maggiori città sono diminuiti dello 0,4% a livello mensile a ottobre e sono saliti dello 0,52% su base annuale. A ettembre i prezzi erano scesi dello 0,9% a livello congiunturale ed erano aumentati dell'1,12% su base tendenziale.

Dettagli utili per tracciare un quadro della situazione economica della zona euro, a pochi giorni dal meeting mensile della Bce, arriveranno in mattinata dai Pmi manifatturieri di ottobre relativi alle principali economie dell'area. Per l'Italia, l'indice è atteso invariato rispetto alla lettura di settembre a 50,7 punti. Per zona euro, Germania e Francia saranno pubblicati i dati finali di ottobre dopo le stime flash dei giorni scorsi: per la zona euro è attesa una conferma del Pmi manifatturiero a 50,7 punti.

Riparte intanto da 153 punti base la forbice dei rendimenti tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni e da 2,35% il tasso del decennale, al termine di una settimana che ha visto il differenziale di rendimento tra benchmark italiani e tedeschi stringersi di quasi 20 punti base. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib scambia a quota 19.756 punti (-0,14%).

Mps, che prepara un aumento di capitale per colmare il deifict di capitale da miliardi di euro, è di nuovo sospesa per eccesso di ribasso. Le inizative per rafforzare il capitale, tra cui anche cessioni, verranno discusse dal cda che si riunisce mercoledì 5 novembre.

Di riflesso alla scelta di prediligere un aumento di capitale, stamani Societe Generale ha tagliato il target price di Mps da 0,95 a 0,50 euro, confermando il rating sell, mentre Hammer Partners ha alzato la raccomandazione da underperform a hold con un prezzo obiettivo a 0,57 euro perché Mps scambia a 7 volte il multiplo prezzo/utile rettificato. "Da un punto di vista storico il titolo non è più caro. Inoltre, l'azione ha raggiunto il nostro fair value di 0,6 euro, che avevamo fissato lo scorso 8 agosto", spiegano gli
analisti, citati dall'agenzia Mf-DowJones.


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I gestori ballerini

Written By Unknown on Minggu, 02 November 2014 | 15.11

I quasi 100 miliardi di euro raccolti quest'anno in Italia dai fondi comuni rappresentano un record per l'industria del risparmio gestito, dove per trovare un altro risultato comparabile bisogna tornare al 1999. Ma oggi i comparti a disposizione dei risparmiatori italiani sono molti di più rispetto a 15 anni fa e sempre più case di investimento distribuiscono fondi sul mercato. D'altra parte i tassi ai minimi e la prospettiva secondo cui resteranno tali per un bel po' di tempo restringono sempre di più le possibilità di rendimento per i risparmiatori che si affidano al fai-da-te. Investire direttamente in un titolo di Stato o mettere i risparmi in un conto di deposito consente di superare a fatica il 2% di rendimento, sebbene questi siano ancora gli strumenti preferiti dai risparmiatori, come segnala l'ultima indagine Acri-Ipsos.

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La Ferrari va di lusso (in casa Agnelli)

La rivoluzione in casa Fiat Chrysler annunciata in settimana (la separazione di Ferrari da Fca, la quotazione del 10% del Cavallino e il convertendo da 2,5 miliardi di dollari in titoli Fca) ha un chiaro vincitore: la famiglia Agnelli, Elkann e la Exor, la holding cassaforte della dinastia industriale piemontese. Questa vittoria, tuttavia, non sarà senza conseguenze per i parenti e i discendenti dell'avvocato Agnelli che approvando questa operazione di scorporo hanno tracciato un importante solco per il futuro: pur di non perdere il controllo del gioiello Ferrari, la società con il brand di maggior valore nel mondo, la dinastia sembra disposta a contare meno nel prossimo round del processo di consolidamento in corso nel settore automotive. Sino anche a correre il rischio di diventare soci non più di maggioranza in una futura aggregazione su scala internazionale.

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I gestori ballerini

Written By Unknown on Sabtu, 01 November 2014 | 15.12

I quasi 100 miliardi di euro raccolti quest'anno in Italia dai fondi comuni rappresentano un record per l'industria del risparmio gestito, dove per trovare un altro risultato comparabile bisogna tornare al 1999. Ma oggi i comparti a disposizione dei risparmiatori italiani sono molti di più rispetto a 15 anni fa e sempre più case di investimento distribuiscono fondi sul mercato. D'altra parte i tassi ai minimi e la prospettiva secondo cui resteranno tali per un bel po' di tempo restringono sempre di più le possibilità di rendimento per i risparmiatori che si affidano al fai-da-te. Investire direttamente in un titolo di Stato o mettere i risparmi in un conto di deposito consente di superare a fatica il 2% di rendimento, sebbene questi siano ancora gli strumenti preferiti dai risparmiatori, come segnala l'ultima indagine Acri-Ipsos.

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La Ferrari va di lusso (in casa Agnelli)

La rivoluzione in casa Fiat Chrysler annunciata in settimana (la separazione di Ferrari da Fca, la quotazione del 10% del Cavallino e il convertendo da 2,5 miliardi di dollari in titoli Fca) ha un chiaro vincitore: la famiglia Agnelli, Elkann e la Exor, la holding cassaforte della dinastia industriale piemontese. Questa vittoria, tuttavia, non sarà senza conseguenze per i parenti e i discendenti dell'avvocato Agnelli che approvando questa operazione di scorporo hanno tracciato un importante solco per il futuro: pur di non perdere il controllo del gioiello Ferrari, la società con il brand di maggior valore nel mondo, la dinastia sembra disposta a contare meno nel prossimo round del processo di consolidamento in corso nel settore automotive. Sino anche a correre il rischio di diventare soci non più di maggioranza in una futura aggregazione su scala internazionale.

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