Apertura ancora in rialzo per le borse europee. La giornata non è ricca di dati macro. Questa mattina è già stato pubblicato il dato sulla produzione industriale in Francia, rimasta invariata a livello congiunturale a febbraio, in rialzo rispetto al -0,5% previsto dagli economisti. L'indicatore di gennaio è stato rivisto da +0,4% a +0,3% mese su mese.
Mentre l'obbligazionario italiano, già in calo ieri, sconta l'inizio della tornata d'aste di metà mese, con il Tesoro che colloca 6,5 miliardi di euro di Bot annuali, a fronte dei 7,5 miliardi in scadenza. Stamane, nelle prime contrattazioni sul mercato grigio di Tradeweb, il Bot in asta oggi rende lo 0,035%, facendo dunque intravedere un potenziale nuovo minimo storico dopo lo 0,079% del collocamento di marzo.
La tornata d'aste prosegue lunedì con il medio lungo: in offerta andranno fino a 7,5 miliardi complessivi del nuovo Btp a tre anni (cedola 0,25%), del sette anni aprile 2022 e del vecchio 15 anni marzo 2030.Il Tesoro comunicherà oggi pomeriggio il livello della cedola minima del nuovo Btp Italia, a otto anni, che verrà collocato la settimana prossima. Secondo le valutazioni di alcuni analisti, la cedola potrebbe attestarsi fra lo 0,55% e lo 0,75%.
In attesa dell'asta Bot, il tasso del decennale italiano è all'1,27% e lo spread con il Bund a 109 punti base. Sul fronte greco, dopo il rimborso ieri dei 450 milioni dovuti al Fmi, parte oggi un lungo weekend festivo, per la Pasqua ortodossa. Al ritorno, martedì, Atene sarà impegnata con il rifinanziamento di 1,4 miliardi di titoli a breve in scadenza.
A Piazza Affari l'indice Ftse Mib sale dello 0,28% a 23.869 punti. A2a , che prevede di realizzare investimenti per 2,1 miliardi di euro nel periodo 2015-2019 con una crescita del 40% rispetto al piano precedente per rafforzare la leadership soprattutto nel settore ambiente e della green economy e nella distribuzione di gas, scambia a 1,08 euro (+3,15%).
La multiutility ha anche previsto la riduzione del 40% della capacità termoelettrica a seguito del calo dei consumi dell'energia elettrica. L'ebitda è atteso a 1 miliardo quest'anno, in linea con quello del 2014, e poi è visto crescere del 32% nel 2019 fino a 1,35 miliardi. Tra le altre utility, Terna è stabile sulla parità a 4,198 euro dopo che ieri la società ha deciso di incrementare da 6 a 8 milioni di euro il proprio programma di emissioni obbligazionarie denominato "Euro Medium Term Note Programme".
Mentre Enel si apprezza dello 0,64% a 4,418 euro con Raymond James che ha alzato il target price da 4,55 a 4,80 euro (rating strong buy). Invece su Saipem (+0,37% a 10,92 euro) è intervenuta Deutsche Bank portando il prezzo obiettivo da 7,2 a 7,8 euro ma ribadendo sell. Tra le banche, attenzione a Mps (+0,32% a 0,625 euro) perché, secondo fonti di stampa, sarebbe pronta a cedere il 10,3% di Anima (+6,62% a 7,73 euro) e incassare una plusvalenza pari a circa 120 milioni di euro. L'accordo commerciale tra parti non sarebbe in discussione. Il lock-up da 12 mesi per gli azionisti ante-Ipo di Anima scadrà il prossimo 16 aprile.
"A seguito del forte re-rating del titolo delle società di risparmio gestito, la quota vale 225 milioni di euro contro un valore di carico di 95,6 milioni di euro, che implica una potenziale plusvalenza lorda di 130 milioni di euro, che aggiungerebbe circa 15 bps ai coefficienti patrimoniali di Mps ", calcolano stamani gli analisti di Banca Akros che hanno aggiornato le stime di utile per azione di Mps da 0,02-0,03 euro per quest'anno e da 0,07 a 0,10 euro per il 2016 alla luce di un tax rate inferiore nei prossimi anni. Di conseguenza, il target price di Mps è stato aumentato da 0,5 a 0,65 euro. Il rating resta sospeso in vista dell'aumento di capitale da 3 miliardi di euro della banca senese.
Secondo queste indiscrezioni, Poste Italiane sarebbe interessata a rilevare la quota in mano a Mps . Poste italiane è la più ampia piattaforma di distribuzione di prodotti finanziari in Italia attraverso 13mila sportelli e 32 milioni di clienti. Poste ha oltre 400 miliardi di customer asset, di cui 42 miliardi in polizze vita e 5 miliardi in fondi comuni. Il risparmio gestito dei clienti
di Poste è circa l'11% degli asset e portandolo almeno al 15-16%, in linea con altre banche retail, per gli analisti di Equita ci sarebbe un flusso addizionale di 20 miliardi nei fondi, di cui Anima potrebbe intercettare 10 miliardi (Anima ha 62 miliardi di asset under management).
L'uscita di Mps dall'azionariato sarebbe negativa perché indebolirebbe il legame con Anima e in caso di acquisizione di Mps ridurrebbe le chance di aggregare la Sgr del partner (Ubi Pramerica?). Però se il compratore della quota fosse Poste Italiane "complessivamente giudicheremmo il deal molto positivamente per le potenzialità del nuovo partner e per la diluizione de rischio Mps nell'equity story di Anima ", osservano gli analisti di Equita.
"La nostra idea è che Poste sia effettivamente interessata all'acquisto visto che è in arrivo l'Ipo, che la società deve focalizzarsi sui fondi comuni dopo aver privilegiato le polizze vita e che ha assolutamente bisogno di un partner come Anima che possa garantire un eccellente servizio post vendita", aggiungono gli analisti della sim che quindi mantengono la visione positiva sul titolo Anima (buy) e questa mattina hanno alzato il target price da 7,4 a 8,3 euro o 18 volte gli utili 2016.
Invece Unicredit scambia a quota 6,435 euro (+0,39%) dopo che ieri la Lybian Investment Authority (Lia) ha confermato in un incontro con i vertici dell'istituto l'intenzione di restare investitore nella banca. L'ad di Unicredit , Federico Ghizzoni, ha anche sottolineato che non gli risulta un cambio di intestazione della quota e che la partecipazione complessiva degli investitori libici nel capitale della banca, vale a dire Lia e Central Bank of Lybia, è intorno al 4-5%.
Ghizzoni ha poi aggiunto che per il rinnovo del cda la lista di maggioranza potrebbe essere presentata prima della scadenza del 17 aprile e che è tutto tranquillo. Intanto il cda di ieri di Unicredit ha dato il via libera al veicolo per la gestione di un portafoglio di crediti deteriorati che sarà realizzato insieme a Kkr, Intesa Sanpaolo e Alvarez & Marsal.
Mentre l'accordo che porterà ChemChina ad acquisire la maggioranza di Pirelli & C. (sulla parità a 15,44 euro) è "blindato" anche in caso di contro opa. "Può sempre arrivare una contro opa, abbiamo condizioni blindate, tutto è protetto, c'è la volontà di stare insieme", ha rivelato ieri il presidente, Marco Tronchetti Provera, avvertendo che una marcia indietro comporterebbe il versamento ai cinesi di una penale pari a 100 milioni. A fine marzo era circolata nelle sale operative l'ipotesi di una possibile contro opa della giapponese Bridgestone.