Il blitz della Guardia di Finanza, scattato in settimana nelle sedi di 41 squadre di Serie A, ha certificato una verità ormai incontrovertibile: il calcio italiano è sempre più in preda a una crisi di nervi finanziaria. L'indagine della Procura di Napoli, che intende verificare l'esistenza di squilibri di carattere gestionale dei club sul piano economico-finanziario e le loro eventuali manchevolezze sul piano fiscale, rientra in un copione che si ripete ormai quasi ogni estate, con i personaggi del calcio obbligati a frequentare più le Procure per indagini finanziarie che non le sedi del calciomercato. Segno evidente che il sistema è ormai vicino al limite.
I numeri d'altronde non lasciano dubbi. Analizzando i dati sulla salute del calcio italiano (contenuti nel Report Calcio pubblicato dalla Figc e da PriceWaterhouseCoopers), emerge chiaramente che il movimento naviga in cattive acque. Se infatti negli ultimi cinque anni i club della Serie A hanno visto crescere i ricavi in maniera costante (dagli 1,8 miliardi della stagione 2007-08 ai circa 2,1 miliardi del 2011-12), è altrettanto vero che nello stesso periodo il costo della produzione è cresciuto in misura superiore, salendo dai quasi 1,9 miliardi del 2007-08 ai quasi 2,4 miliardi del 2011-12.
Tutti i dettagli su MF-MilanoFinanza, in edicola da sabato anche in formato elettronico su pc e tablet iPad, Android e Windows 8.