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Terna, firmato accordo per acquisizione reti elettriche di Fs

Written By Unknown on Rabu, 31 Desember 2014 | 15.11

Terna  ha siglato oggi con Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Società Elettrica Ferroviaria (S.EL.F.), tutte facenti parte del gruppo Fs, un memorandum of understanding non vincolante che dà il via al processo per valutare la potenziale acquisizione da parte di Terna  delle reti di trasmissione elettriche ad alta ed altissima tensione attualmente di proprietà delle Ferrovie.

L'eventuale acquisizione riguarderebbe sia le reti già inserite nella rete di trasmissione nazionale di energia elettrica sia quelle destinate a esservi inserite in un momento successivo e subordinatamente all'acquisizione delle stesse da parte dell'utility. Il memorandum of understanding, in particolare, prevede l'avvio di una due diligence sul perimetro di acquisizione che verrà identificato e, in caso di buon esito, le parti avvieranno la trattativa volta a definire i termini dell'operazione, che potrebbe realizzarsi entro l'estate 2015.

Il perimetro dell'eventuale acquisizione e le relative condizioni economiche potranno essere determinati dalle parti nel corso della trattativa, anche sulla base delle determinazioni da parte dell'autorità Aeegsi relative alle reti elettriche da acquisire. Nel frattempo, il governo ha presentato un emendamento alla legge di stabilità tale per cui entro fine febbraio l'Autorità dell'Energia dovrà stabilire la remunerazione del capitale investito netto ai fini regolatori, la cosiddetta rab, della rete delle Ferrovie dello Stato.

A tal proposito alcune settimane fa l'ad di Terna , Matteo Del Fante, aveva sottolineato che si sarebbe potuti arrivare a una pre-intesa entro fine anno per poi chiudere l'acquisizione nel primo semestre del 2015. Terna  ha anche già precisato che l'acquisizione dovrà rispettare i propri parametri finanziari e per questo gli analisti di Equita non si attendono avvenga in linea con la rab. Per le Ferrovie dello Stato, il valore della rab potrebbe essere pari a circa un miliardo di euro.

Peraltro gli analisti di Equita hanno stimato che con quest'acquisizione il leverage del gruppo, quindi il rapporto debito/rab, salirà a circa il 60-61%, ricordando che Terna  ha confermato la sua politica di dividendo: 19 centesimi di euro stabili più il 60% del risultato delle attività non tradizionali.

Gli analisti della sim si aspettano sul bilancio di quest'anno una cedola di 20 centesimi di euro (0,07 euro il dividendo dello scorso anno). Secondo Kepler Cheuvreux, invece, l'acquisizione alla fine avverrà al valore della rab: "la nostra attuale valutazione di Terna  ha un premio del 10% sul valore della rab, in tal modo l'accordo potrebbe creare valore", aveva indicato la banca d'affari. Anche per Banca Akros Terna  tratta a premio del 15% sull'equity rab 2014. A Piazza Affari oggi il titolo Terna  ha chiuso la seduta in calo dell'1,26% a 3,76 euro.


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Morgan Stanley, cinque tlc Usa da comprare

I titoli delle tlc Usa hanno vissuto un fine 2014 difficile, con le valutazioni che sono tornate su livelli ragionevoli anche se non adeguati per sovrappesare in portafoglio un settore che, secondo gli analisti della banca d'affari Usa, merita il rating neutrale. Con una strategia di stock picking si possono però selezionare le società più promettenti in vista degli sviluppi attesi nel prossimo anno. Ecco cinque titoli con il rating buy (comprare).

1) CyrusOne. Al titolo è stato attribuito un prezzo obiettivo di 30 dollari, dell'8% superiore alle quotazioni attuali. I punti di forza sono il trend strutturale delle grandi aziende verso l'outsourcing dei servizi di information technology, l'espansione a doppia cifra attesa dei ricavi (+16% nel 2015) e i multipli borsistici a sconto rispetto ai concorrenti. Negli ultimi 12 mesi il total return è stato del 29%.

2) Crown Castle. Il target price di 91 dollari (+15%) è stato ottenuto tenendo conto del forte modello di business e dei vantaggi che otterrà come operatore wireless. Interessante anche il rendimento della cedola, intorno al 4%, che crescerà a un ritmo compreso fra il 6 e il 7% nei prossimi cinque anni. Il total return del titolo a un anno è stato del 10,6%.

3) Rogers. Obiettivo 47 dollari canadesi per il gruppo, che ha basse aspettative di crescita ma una solida posizione di mercato unita a una visione strategica, che potranno avere un impatto positivo già nel 2015 trainando al rialzo la quotazione, che ha registrato un brusco calo nel mese di dicembre. Il Canada è inoltre caratterizzato da migliori fondamentali rispetto al mercato statunitense sia nel business wireless sia in quello tradizionale. Negli ultimi 12 mesi il total return è negativo (-9,7%).

4) T-Mobile. Spazi di rialzo intorno al 20%, con target 33 dollari, per la società che sta attraversando una fase favorevole sia dal punto operativo sia finanziario, anche grazie alle sinergie che deriveranno dall'acquisizione di MetroPCS. Il titolo, se si confronta con i concorrenti in base al multiplo ev/ebitda (valore d'impresa/reddito operativo lordo), è a sconto e garantisce margini di crescita. Sebbene il ruolo che avrà nel processo di consolidamento del settore sia poco chiaro, la strategia a lungo termine è vincente. Il total return a 12 mesi è negativo (-16,6%).

5) Sba Communications. Giudizio favorevole e prezzo obiettivo 126 dollari (contro una quotazione attuale di 112,4 dollari) per questa società, che beneficia della tendenza dei quattro operatori nazionali a competere sulla qualità della rete. Date le buone prospettive ci sono inoltre ampi spazi per una revisione al rialzo delle stime sui risultati. In anno il titolo ha registrato un total return del 25,8%.


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Saras, Sarlux perfeziona acquisto ramo azienda Versalis

Written By Unknown on Selasa, 30 Desember 2014 | 15.11

Saras , attraverso la controllata Sarlux, ha concluso ieri l'acquisizione di un ramo di Versalis, società del gruppo Eni , situata a Sarroch, in Sardegna.

Lo si apprende da una nota dove si spiega che la transazione, che non comporta necessità di finanziamento, produrrà un incremento della redditività della raffineria Sarlux. "Sara' possibile sfruttare appieno le potenzialita' degli impianti acquisiti, sia in termini qualitativi che quantitativi, e si conseguirà una gestione operativa integrata del sito industriale di Sarroch", aggiunge Saras , sottolineando che per il gruppo milanese "questa importante operazione di crescita si carica anche di significato simbolico, poiche' coincide con il cinquantesimo anniversario dall'arrivo del primo carico di grezzo ai pontili della raffineria, nel lontano 14 gennaio del 1965. In un periodo di grande crisi per la raffinazione in Europa, il gruppo continua a credere nel valore del settore e punta sull'avanguardia tecnologica degli impianti e sulle capacita' del personale. Con quest'acquisizione Saras  conseguirà nuove sinergie industriali ed organizzative, rafforzando ulteriormente la sua posizione nel panorama competitivo internazionale".

"In termini socio-economici, oltre a garantire il mantenimento dei posti di lavoro, l'operazione ha grande valenza per l'intera provincia di Cagliari, perchè preserva la continuità industriale e crea ricadute sull'indotto, che si protrarranno nel medio e lungo periodo. Sarlux integrera' 223 dipendenti del sito Versalis di Sarroch e, dall'unione delle reciproche esperienze e competenze, si otterra' nuovo impulso alla cultura industriale regionale", evidenzia ancora Saras .

Le principali unità oggetto dell'acquisizione sono il "Reformer", dedicato alla produzione di benzine ed idrogeno, il "BTX" ed il "Formex", per la separazione di componenti aromatici, e lo "Splitter propilene" per la separazione di propano per usi domestici locali e propilene di alta qualita' per usi petrolchimici. Inoltre, sono state acquisite anche alcune unita' logistiche e di servizio, tra cui la centrale elettrica e il pontile.

"Sarlux incrementerà l'efficienza degli impianti e dedichera' particolare attenzione alla tutela dell'ambiente, proseguendo gli interventi di miglioramento gia' in corso da parte di Versalis. L'ottimizzazione ed integrazione dei processi si concretizzera' anche in quest'ambito, in quanto le nuove unita' trarranno beneficio dalle grandi potenzialita' degli impianti ambientali Sarlux", conclude la nota.


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Borse europee verso una partenza negativa

Prevista una partenza debole per le borse europee. Pesa ancora la complicata situazione politica greca: il 25 gennaio si terranno le elezioni anticipate ed è in testa ai sondaggi Syriza, il partito guidato da Alexis Tsipras, che rinnega le politiche di austerità concordate con la Troika e vuole indire una conferenza europea sul debito per cancellare almeno un terzo di quello greco.

Sul fronte macro da seguire oggi in Italia, alle ore 10, l'indice di fiducia delle imprese a dicembre e, alle ore 12, l'indice dei prezzi alla produzione a novembre. Negli Usa focus, alle ore 15, sull'indice Case-Shiller relativo ai prezzi delle case nel mese di ottobre e, alle ore 16, sull'indice di fiducia dei consumatori a dicembre.

A piazza Affari da seguire Eni  in scia al newsflow su South Stream. Gazprom ha liquidato gli azionisti del progetto (tra cui l'azienda italiana) riacquistando il 100% del capitale di South Stream Transport. Occhi puntati anche su Snam  dopo il via libera dell'Authority francese al piano investimenti di Tigf per il 2015 e, tra i bancari, su Banca Popolare di Milano . Si terrà l'11 aprile l'assemblea dei soci per la nuova governance.


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Piazza Affari attesa in cauto rialzo in apertura

Written By Unknown on Senin, 29 Desember 2014 | 15.11

Si profila in lieve rialzo di Piazza Affari nonostante la chiusura in calo di Tokyo stamane (-0,5%)e lo scarso entusiasmo di Wall Street venerdì scorso. La borsa giapponese ha risentito dell'annuncio del ministero della Salute su un sospetto caso di Ebola. Sul fronte macro da segnalare che il premier Abe ha approvato un pacchetto di stimoli da 29,17 miliardi di dollari.

Attenzione alla situazione in Grecia e alla terza votazione per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Nell'eventualità di esito negativo la costituzione prevede le elezioni politiche e in tal caso, i sondaggi vedono in netto vantaggio il partito di sinistra Syriza, contrario alla politica di austerity imposta dall'Europa.

Oggi e domani - notano comunque da una sale operativa - il flusso di notizie sarà piuttosto limitato, eccetto il dato sull'indice della fiducia dei consumatori italiani a dicembre atteso in mattinata (precedente: 100,2 punti; previsione: 101 punti) .

"Wall Street lo scorso 26 dicembre ha chiuso con moderate variazioni: l'entusiasmante dato del pil del terzo trimestre, in rialzo del 5%, non è bastato a scaldare gli investitori d'Oltreoceano, frenati da ordini di beni durevoli scesi dello 0,7% m/m a novembre, indice dei prezzi per le spese per consumi personali core inferiori alle attese e vendite di case nuove  scese dell'1,6%, segnalando l'instabilita' del mercato immobiliare, nonostante i tassi ultra bassi e la crescita economica solida.
 
A Piazza Affari da seguire Telecom Italia  dopo che la scorsa settimana l'Anatel ha dato l'ok alla scissione di Telco, holding a cui fa capo il 22,39% del capitale della compagnia telefonica.

Da seguire anche Generali  in scia all'accordo di bancassurane siglato in Thailandia e, tra i titoli bancari, Montepaschi  che ha chiuso con l'Agenzia delle Entrate ogni controversia legata all'operazione 'Chianti Classico'.

Focus infine su World Duty Free . L'azienda presenterà il budget triennale 2015-2017 a Milano il prossimo 15 gennaio.


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In Asia balzo dei listini cinesi dopo le agevolazioni al credito in Cina

L'indice Hang Seng ha guadagnato oggi l'1,8% (ma l'indice dei titoli industriali è salito del 4,1%) e quello di Shanghai  l'1,3% dopo l'emanazione di nuove regole che esentano dall'accantonamento a riserva obbligatoria i depositi detenuti da istitutuzioni finanziarie non bancarie. Ma quelli quotati sul listino di Shanghai sono arrivati a guadagnare il 6%. Ne hanno immediatamente beneficiato i titoli del settore bancario, che mediamente hanno messo a segno un progresso del 3%.

Invece in Giappone la paura dell'Ebola fa arretrare il listino. La notizia che un giapponese proveniente dalla Sierra Leone è stato ricoverato in ospedale per accertamenti in proposito ha suscitato preoccupazione tra gli operatori. Infatti il Topix ha chiuso i ribasso dello 0,3% e il Nikkei dello 0,5% nonostante il pacchetto di stimoli all'economia da 29 miliardi di dollari (3.500 miliardi di yen) varato dal governo Abe

In picchiata (-13%) i titoli della compagnia aerea Air Asia, proprietaria del velivolo scomparso nei cieli con 162 persone a bordo


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Istat, nel 2013 casa di proprietà per più di 7 famiglie su 10

Written By Unknown on Jumat, 26 Desember 2014 | 15.11

Casa di proprietà per più di sette famiglie su dieci, nel 2013, in aumento rispetto all'anno precedente. Lo dice Istat nell'Annuario statistico italiano 2014. Il 73,4% delle famiglie è proprietario dell'abitazione in cui vive contro il 72,4% del 2012. Fra queste, il 16% sta pagando un mutuo, quota pressoché stabile rispetto agli anni precedenti. Le famiglie che vivono in case in affitto sono invece il 16,7%, di cui il 74,3% vive in abitazioni di proprieta' di un privato, il 19% in case di proprietà di enti pubblici, quota invariata rispetto al 2012. A incidere maggiormente sulla spesa totale per le utenze e i servizi delle abitazioni è la bolletta del gas, che rappresenta il 2,6% del totale, seguita da quella dell'energia elettrica (2,1%) e della bolletta telefonica (1,5%). Continua il calo delle famiglie che possidono il telefono fisso, passate dal 72,8% del 2009 al 64% del 2013.


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Wall Street record, petrolio a 57 dollari

Alla borsa di New York, sulla scia dei dati del pil americano che nel terzo trimestre è balzato del 5%, l'indice Dow Jones per la prima volta nella sua storia ha superato quota 18 mila chiudendo poi le contrattazioni in rialzo dello 0,36% a 18.024,11. Anche l'indice S&P ha toccato il nuovo record in rialzo circa dello 0,3% a 2.084. Nasdaq in controtendenza, giù dello 0,33%.

Ha aiutato i listini anche il prezzo del greggio, tornato in rialzo nonostante le dichiarazioni del ministro del petrolio saudita Ali al-Naimi secondo cui l'Opec non taglierà la produzione nemmeno con un barile a quota 20 dollari.

Il prezzo del greggio comunque ha chiuso la giornata in rialzo. A New York il light crude Wti è salito di 1,86 dollari a 57,12 dollari e il Brent di 1,42 dollari a 61,48 dollari.

Una notizia poco favorevole è venuta però dal gruppo Coca-Cola (+1,5%) che secondo il Wall Street Journal avrebbe in programma di tagliare 2 mila posti di lavoro nelle prossime settimane. In ottobre aveva annunciato risparmi per 3 miliardi di dollari sui costi entro il 2019 mentre in febbraio si era fermata a un solo miliardo.


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Istat, nel 2013 casa di proprietà per più di 7 famiglie su 10

Written By Unknown on Kamis, 25 Desember 2014 | 15.11

Casa di proprietà per più di sette famiglie su dieci, nel 2013, in aumento rispetto all'anno precedente. Lo dice Istat nell'Annuario statistico italiano 2014. Il 73,4% delle famiglie è proprietario dell'abitazione in cui vive contro il 72,4% del 2012. Fra queste, il 16% sta pagando un mutuo, quota pressoché stabile rispetto agli anni precedenti. Le famiglie che vivono in case in affitto sono invece il 16,7%, di cui il 74,3% vive in abitazioni di proprieta' di un privato, il 19% in case di proprietà di enti pubblici, quota invariata rispetto al 2012. A incidere maggiormente sulla spesa totale per le utenze e i servizi delle abitazioni è la bolletta del gas, che rappresenta il 2,6% del totale, seguita da quella dell'energia elettrica (2,1%) e della bolletta telefonica (1,5%). Continua il calo delle famiglie che possidono il telefono fisso, passate dal 72,8% del 2009 al 64% del 2013.


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Wall Street record, petrolio a 57 dollari

Alla borsa di New York, sulla scia dei dati del pil americano che nel terzo trimestre è balzato del 5%, l'indice Dow Jones per la prima volta nella sua storia ha superato quota 18 mila chiudendo poi le contrattazioni in rialzo dello 0,36% a 18.024,11. Anche l'indice S&P ha toccato il nuovo record in rialzo circa dello 0,3% a 2.084. Nasdaq in controtendenza, giù dello 0,33%.

Ha aiutato i listini anche il prezzo del greggio, tornato in rialzo nonostante le dichiarazioni del ministro del petrolio saudita Ali al-Naimi secondo cui l'Opec non taglierà la produzione nemmeno con un barile a quota 20 dollari.

Il prezzo del greggio comunque ha chiuso la giornata in rialzo. A New York il light crude Wti è salito di 1,86 dollari a 57,12 dollari e il Brent di 1,42 dollari a 61,48 dollari.

Una notizia poco favorevole è venuta però dal gruppo Coca-Cola (+1,5%) che secondo il Wall Street Journal avrebbe in programma di tagliare 2 mila posti di lavoro nelle prossime settimane. In ottobre aveva annunciato risparmi per 3 miliardi di dollari sui costi entro il 2019 mentre in febbraio si era fermata a un solo miliardo.


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Wall Street record, petrolio a 57 dollari

Written By Unknown on Rabu, 24 Desember 2014 | 15.11

Alla borsa di New York, sulla scia dei dati del pil americano che nel terzo trimestre è balzato del 5%, l'indice Dow Jones per la prima volta nella sua storia ha superato quota 18 mila chiudendo poi le contrattazioni in rialzo dello 0,36% a 18.024,11. Anche l'indice S&P ha toccato il nuovo record in rialzo circa dello 0,3% a 2.084. Nasdaq in controtendenza, giù dello 0,33%.

Ha aiutato i listini anche il prezzo del greggio, tornato in rialzo nonostante le dichiarazioni del ministro del petrolio saudita Ali al-Naimi secondo cui l'Opec non taglierà la produzione nemmeno con un barile a quota 20 dollari.

Il prezzo del greggio comunque ha chiuso la giornata in rialzo. A New York il light crude Wti è salito di 1,86 dollari a 57,12 dollari e il Brent di 1,42 dollari a 61,48 dollari.

Una notizia poco favorevole è venuta però dal gruppo Coca-Cola (+1,5%) che secondo il Wall Street Journal avrebbe in programma di tagliare 2 mila posti di lavoro nelle prossime settimane. In ottobre aveva annunciato risparmi per 3 miliardi di dollari sui costi entro il 2019 mentre in febbraio si era fermata a un solo miliardo.


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Istat, nel 2013 casa di proprietà per più di 7 famiglie su 10

Casa di proprietà per più di sette famiglie su dieci, nel 2013, in aumento rispetto all'anno precedente. Lo dice Istat nell'Annuario statistico italiano 2014. Il 73,4% delle famiglie è proprietario dell'abitazione in cui vive contro il 72,4% del 2012. Fra queste, il 16% sta pagando un mutuo, quota pressoché stabile rispetto agli anni precedenti. Le famiglie che vivono in case in affitto sono invece il 16,7%, di cui il 74,3% vive in abitazioni di proprieta' di un privato, il 19% in case di proprietà di enti pubblici, quota invariata rispetto al 2012. A incidere maggiormente sulla spesa totale per le utenze e i servizi delle abitazioni è la bolletta del gas, che rappresenta il 2,6% del totale, seguita da quella dell'energia elettrica (2,1%) e della bolletta telefonica (1,5%). Continua il calo delle famiglie che possidono il telefono fisso, passate dal 72,8% del 2009 al 64% del 2013.


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Partenza attesa poco sopra la parità per le borse europee,

Written By Unknown on Selasa, 23 Desember 2014 | 15.11

Gli analisti si aspettano un avvio leggermente positivo per gli indici europei, sulla scia della chiusura in rialzo di Wall Street, dopo che ieri il Dow Jones ha registrato un progresso dello 0,87%.

Oggi vi sono due appuntamenti importanti da monitorare. Il primo è il secondo round di votazione per l'elezione del presidente della Repubblica in Grecia. E' scontato che non si raggiungerà il quorum, ma sarà importante vedere quanti voti raccoglierà il candidato del premier Samaras, per capire le chance di successo nel terzo round, dove il quorum richiesto è più basso.

Il secondo appuntamento è con i dati macro, in particolare la stima definitiva sul Pil Usa nel terzo trimestre. Ieri S&P ha rivisto al rialzo la previsione sul Pil degli Stati Uniti nel 2015.

A Piazza Affari il focus sarà sempre sulle banche e in particolare su B.Carige  e B.Mps  dopo i forti cali di ieri (-4,52% e -6,88%). Da seguire anche BancaEtruria, il cui Cda ha deliberato di dar seguito a un processo di 'decisa' riorganizzazione aziendale finalizzato a definire una struttura maggiormente coerente, anche in termini dimensionali, rispetto all'attività svolta e al mutato quadro economico.

Da seguire Eni, dopo la firma di un accordo tra il Governo kazako e il consorzio titolare del giacimento giant di Kashagan. Attenzione a Campari , che ha ceduto asset (Limoncetta di Sorrento in Italia e Federated Pharmaceutical in Giamaica) per un ammontare complessivo di 18,8 milioni di euro.


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Banca Etruria, ok a ristrutturazione e bad bank

Un profondo progetto di ristrutturazione in attesa dell'integrazione con una banca più grande. Il consiglio di amministrazione di Banca Etruria  ha approvato un piano che passa attraverso una spending review generale, la definizione di 410 dipendenti in esubero (su 1.882) e la creazione di un comparto aziendale dedicato alla gestione dei crediti non performing. In ballo ci sono 2 miliardi di sofferenze lorde e 800 milioni di incagli.

Nel frattempo, l'istituto di credito ha rimborsato 1,3 miliardi di Ltro azzerando i debiti con la Banca centrale europea.

Inoltre il cda ha deliberato di rinviare la convocazione dell'assemblea straordinaria chiamata ad approvare la trasformazione della banca in società per azioni a dopo la presentazione del progetto di bilancio 2014.

La notizia della ristrutturazione interna è stata resa nota nella tarda serata di ieri, dopo una seduta di borsa che ha visto il titolo tra i peggiori di Piazza Affari: ha infatti perso il 6,77% a quota 0,358 euro. Secondo i dati di Borsa Italiana, Banca Etruria  ha lasciato sul terreno il 25,06% in un mese e il 53,48% da giugno.


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Borsa di Tokyo +0,1%, sale il prezzo del petrolio

Written By Unknown on Senin, 22 Desember 2014 | 15.11

Borse asiatiche positive, oggi, soprattutto quelle cinesi, ai massimi dal 2010, grazie alla ripresa delle materie prime, petrolio compreso e alla buona chiusura di Wall Street venerdì.  Di fondo, il discorso della Fed, che rinuncia ad aumentare il costo del denaro prima del previsto, ha acquietato l'animo degli investitori in Asia. Ma ha influito positivamente anche la stabilizzazione del rublo.

Alle ore 8 italiane Shanghai era positiva per 0,50%, Hong Kong per l'1,32%. Il Nikkei ha chiuso a +0,08% (17.635 punti).

A crescere in Cina  sono state soprattutto le banche e il settore oil.  Il dollaro, dal canto suo, ha segnato il massimo contro l'euro negli ultimi due anni.  Nelle scorse ore il Brent ha recuperato l'1,6% a 62,33 dollari al barile. Il Wti crude, invece, ha guadagnato l'1,5%  a 57,99 dollari per barile. Resta il fatto che il periodo negativo per l'oro nero resta, a causa anche del rallentamento dell'Europa e della Cina.

Nel weekend il ministro per il petrolio Ali Al-Naimi ha detto, in una conferenza ad Abu Dhabi, che il mercato del petrolio si riprenderà e che questa materia prima resterà la maggiore fonte di energia per i prossimi decenni.

Secondo Bloomberg, lo Shanghai Composite è il miglior indice azionario mondiale quest'anno, seguito da Venezuela e Pakistan. Il peggiore è invece quello russo, che ha perso il 47%.

Nel frattempo, il ministro degli esteri cinese Wang Yi ha detto che Pechino fornirà l'assistenza necessaria alla Russia se sarà necessario, pur notando che Mosca ha la capacità e la saggezza per uscire da difficoltà economiche. Lunedi scorso, 15 dicembre, il tasso di cambio del rublo ha registrato il più forte calo dal 1998, quando ci fu il default del credito. In questo contesto, la notte tra lunedì e martedì 16 dicembre la Banca centrale ha improvvisamente e bruscamente aumentato il tasso di interesse di riferimento, dal 10,5% al 17%, ma il collo del rublo è proseguito. Venerdì 19 dicembre, la situazione del mercato dei cambi sembrava stabilizzata, ma sono ancora molte le paure.


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Borse europee verso un'apertura positiva

Borse europee verso un'apertura positiva

Le borse europee sono attesein leggero rialzo in apertura grazie alla stabilizzazione del rublo e dei prezzi del petrolio. Intanto l'euro ha raggiunto il minimo da due anni contro il dollaro come conseguenza di una crescente attesa per un Quantitative easing sui titoli di Stato a partire da fine gennaio da parte della Bce.

Questa dovrebbe essere una settimana tranquilla per gli investitori, e le borse europee sono attese in leggero rialzo dopo i modesti guadagni di venerdì a Wall Street e di questa mattina a Tokyo.Tra i dati macroeconomici più importanti ci sono quello relativo alla fiducia dei consumatori in Europa e le vendite di case esistenti negli Stati Uniti. Sul fronte societario, Rio Tinto Plc ha fatto sapere che il presidente americano, Barack Obama venerdì ha firmato una legge per sostenere la proposta da 6 miliardi di dollari per lo sviluppo di uno dei più grandi depositi mondiali di rame non ancora sfruttati.

Il cambio tra euro e dollaro è atteso in consolidamento dopo che la moneta unica ha raggiunto il minimo da due anni contro il dollaro all'inizio della seduta asiatica a 1,222 dollari. La debolezza della valuta europea è dovuta al  sentimento positivo sul biglietto verde e dalle aspettative per l'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce all'inizio del prossimo anno.

Occhi puntati anche sull'elezione del presidente greco, proprio l'instabilità politica in Grecia potrebbe portare maggiore volatilità sulle borse. Quanto ai titoli di piazza Affari, Mediobanca  Securities ha inserito tra i titoli su cui prendere posizione del suo portafoglio Rcs , al posto di Unicredit , mentre i nuovi 'short' sono Tod's  e Trevi  Fin., al posto di Campari  e Piaggio .


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Come ha fatto la Corea del Nord a mettere in ginocchio la Sony?

Written By Unknown on Minggu, 21 Desember 2014 | 15.11

Ora che l'Fbi ha formalmente accusato la Corea del Nord di essere dietro il gigantesco cyber-attacco che in pochi mesi ha messo la Sony Pictures in ginocchio fino a costringerla a ritirare dalle sale il film The Interview, la storia di un complotto immaginario per assassinare il dittatore Kim Jong-Un.

E' stato il più dannoso cyber-attacco contro una corporation, sorprendentemente compiuto da un Paese molto povero, dove i cittadini sono privi di accesso anche al servizio base di Internet. Numeri sicuri in materia di accesso a Internet in Corea del Nord sono difficili da trovare (l'Unione internazionale delle telecomunicazioni non ha dati per il Paese), ma è certo che l'accesso ai cellulari è in piena espansione.

Tuttavia, secondo un rapporto Reuters di inizio dicembre e riportato dal sito americano quartz (qz.com), il governo della Corea del Nord ha investito massicciamente in risorse di cyber-spionaggio e di hacking, che sono molto più economiche rispetto ai costi degli armamenti pesanti. Lo Stato ha istituito una cellula di hacking segreta chiamata Bureau 121. "Gli hacker militari sono tra i più talentuosi, e meglio stipendiati in Corea del Nord, selezionati con cura e addestrati a partire dai 17enni " sostiene la Reuters, citando un disertore. Circa 1.800 cyber-guerrieri si trovano nel gruppo, che è considerato l'elite dei militari.
La dichiarazione dell'Fbi è la prima presa ufficiale di posizione di un ente governativo Usa a proposito del Sony hack, che ha conquistato l'attenzione di tutti i media del mondo e innervosito Hollywood.

La dichiarazione FBI si basa su "somiglianze a specifiche linee di codice, algoritmi di crittografia, metodi di cancellazione dei dati" ad altri malware che si ritiene siano stati sviluppati dalla Corea del Nord, così come una "significativa sovrapposizione" nell'infrastruttura utilizzata nell'attacco Sony con altri attacchi sferrati dai nordcoreani. Ecco il testo dell'Fbi: "Siamo profondamente preoccupati per la natura distruttiva di questo attacco a un'entità del settore privato e dei cittadini che vi lavorano. Inoltre, l'attacco della Corea del Nord sulla SPE riafferma che le minacce informatiche rappresentano una delle più gravi pericoli per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti".

La CNN inoltre riporta che gli hacker hanno inviato un'altra e-mail direttamente agli alti dirigenti Sony questa mattina, avvertendoli di non far uscire il film in qualsiasi forma. Come reagirà il governo degli Stati Uniti?


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Un anno da Draghi

Non c'è proprio partita, almeno per quanto riguarda il 2014. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, è senza alcun dubbio il personaggio più rappresentativo degli ultimi 12 mesi per quanto riguarda l'economia e la finanza. Così emerge dal sondaggio condotto da Milano Finanza tra alcuni dei principali esponenti della comunità finanziaria e dell'industria italiana (62 tra banchieri d'affari, consulenti, imprenditori e manager) e tra le società di gestione del risparmio di Piazza Affari e i money manager internazionali (36 i gestori interpellati). L'ex governatore della Banca d'Italia, che dal 1° novembre del 2011 siede sulla poltrona più importante dell'Eurotower e governa i destini della moneta unica europea, emerge non solo come il personaggio italiano che più si è distinto sotto il profilo economico-finanziario nell'anno che sta per concludersi, ma è stato votato come l'uomo dell'anno anche a livello internazionale.

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Wall St consolida i rialzi, greggio in ripresa

Written By Unknown on Sabtu, 20 Desember 2014 | 15.11

A Wall Street seduta con pochi spunti in assenza di dati macroeconomici rilevanti, ma la borsa americana è riuscita a ritoccare all'insù gli indici dopo i decisi apprezzamenti registrati il giorno prima come risposta alla decisione del Fomc di mercoledì sera di non accelerare i tempi di rialzo dei tassi. L'indice Dow Jones è salito dello 0,15%, l'S&P 500 circa dello 0,5% e il Nasdaq dello 0,36%.

Sull'obbligazionario il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso al 2,179% dopo essere salito fino al 2,23% in mattinata. Il cambio euro/dollaro tratta a 1,2231 e il dollaro/yen a 119,52.

Il prezzo del petrolio ha chiuso in forte rialzo a New York ma molti esperti ammoniscono che è ancora presto per parlare di  ripresa, l'andamento delle quotazioni resta fortemente volatile. Il light crude Wti oggi ha guadagnato 2,41 dollari portandosi a 56,52 dollari al barile.


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Come ha fatto la Corea del Nord a mettere in ginocchio la Sony?

Ora che l'Fbi ha formalmente accusato la Corea del Nord di essere dietro il gigantesco cyber-attacco che in pochi mesi ha messo la Sony Pictures in ginocchio fino a costringerla a ritirare dalle sale il film The Interview, la storia di un complotto immaginario per assassinare il dittatore Kim Jong-Un.

E' stato il più dannoso cyber-attacco contro una corporation, sorprendentemente compiuto da un Paese molto povero, dove i cittadini sono privi di accesso anche al servizio base di Internet. Numeri sicuri in materia di accesso a Internet in Corea del Nord sono difficili da trovare (l'Unione internazionale delle telecomunicazioni non ha dati per il Paese), ma è certo che l'accesso ai cellulari è in piena espansione.

Tuttavia, secondo un rapporto Reuters di inizio dicembre e riportato dal sito americano quartz (qz.com), il governo della Corea del Nord ha investito massicciamente in risorse di cyber-spionaggio e di hacking, che sono molto più economiche rispetto ai costi degli armamenti pesanti. Lo Stato ha istituito una cellula di hacking segreta chiamata Bureau 121. "Gli hacker militari sono tra i più talentuosi, e meglio stipendiati in Corea del Nord, selezionati con cura e addestrati a partire dai 17enni " sostiene la Reuters, citando un disertore. Circa 1.800 cyber-guerrieri si trovano nel gruppo, che è considerato l'elite dei militari.
La dichiarazione dell'Fbi è la prima presa ufficiale di posizione di un ente governativo Usa a proposito del Sony hack, che ha conquistato l'attenzione di tutti i media del mondo e innervosito Hollywood.

La dichiarazione FBI si basa su "somiglianze a specifiche linee di codice, algoritmi di crittografia, metodi di cancellazione dei dati" ad altri malware che si ritiene siano stati sviluppati dalla Corea del Nord, così come una "significativa sovrapposizione" nell'infrastruttura utilizzata nell'attacco Sony con altri attacchi sferrati dai nordcoreani. Ecco il testo dell'Fbi: "Siamo profondamente preoccupati per la natura distruttiva di questo attacco a un'entità del settore privato e dei cittadini che vi lavorano. Inoltre, l'attacco della Corea del Nord sulla SPE riafferma che le minacce informatiche rappresentano una delle più gravi pericoli per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti".

La CNN inoltre riporta che gli hacker hanno inviato un'altra e-mail direttamente agli alti dirigenti Sony questa mattina, avvertendoli di non far uscire il film in qualsiasi forma. Come reagirà il governo degli Stati Uniti?


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Balzo di Tokyo grazie allo yen e alla Boj

Written By Unknown on Jumat, 19 Desember 2014 | 15.12

La Borsa di Tokyo ha chiuso in forte rialzo sulla scia di Wall Street e grazie al rafforzamento del dollaro sullo yen, che traina i titoli dell'export. L'indice Nikkei ha segnato un aumento del 2,39%, pari a 411,35 punti, e si è attestato a quota 17.621,40. Il Topix ha visto un incremento di 33,27 punti, pari al 2,51%, raggiungendo quota 1.409,59. A trainare il mercato il comparto finanziario, con Mitsubishi che ha messo a segno un balzo di oltre 4 punti percentuali.

Il balzo è legato anche alle decisioni della Boj, la banca centrale giapponese, che non ha cambiato la sua politica monetaria ultra-accomodante e vede più rosa nel futuro. Il programma di stimoli resta invariato a 80 mila miliardi di yen l'anno (674 miliardi di dollari). "L'economia continua il suo trend di moderata ripresa", recita il comunicato della Boj, più ottimista rispetto alle valutazioni del novembre scorso quando l'istituto parlava di segnali di indebolimento della produzione. La Boj prevede una ripresa moderata dell'export e della produzione, a dimostrazione che per il terzo trimestre punta su un'uscita dalla recessione.


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Financière de l’Echiquier, sette idee per il 2015

Gli investitori navigano a vista sui mercati e per molti operatori le turbolenze e i ribassi degli ultimi mesi non possono essere attribuiti esclusivamente a fattori geopolitici, ma sono un segnale anticipatore del peggioramento della congiuntura economica europea. Come comportarsi nei prossimi mesi? Ecco i consigli dei gestori del fondo Arty di Financière de l'Echiquier (7,8 miliardi di euro di masse gestite).

1) Le sorprese di fine anno. Sebbene l'economia del Vecchio Continente sia ancora debole, i risultati aziendali dell'ultimo trimestre potrebbero riservare qualche bella sorpresa, grazie all'impatto positivo sulle società europee del basso rapporto fra euro e dollaro (sceso da 1.35 a 1.24) e del calo del prezzo delle commodities.

2) I titoli ciclici. Anche in uno scenario debole è possibile individuare interessanti opportunità d'investimento. Per esempio tra le società europee esposte alla crescita globale, come SAB Miller o Daimler , che beneficiano di un elevato livello dei consumi in aree dalla dinamica più solida come Usa e mercati emergenti.

3) I rendimenti delle cedole. Un altro fattore che può garantire buone performance nel lungo termine è il dividend yield. Per questo il portafoglio di Arty è investito pesantemente in aziende che offrono alti dividendi, come la utility francese Gdf Suez . Il dividend yield medio nel portafoglio Arty è 3,4%, non molto elevato in termini assoluti, ma un valido risultato se confrontato con i rendimenti offerti dal mercato dei corporate bond.

4) Petroliferi e finanziari. A livello settoriale nei prossimi mesi le opportunità potranno arrivare dal petrolifero e dal finanziario. Per quanto riguarda il primo, la stabilizzazione dopo i forti ribassi del prezzo del petrolio suggerisce che potrebbe essere opportuno tornare a investire nelle aziende di questo comparto. I titoli finanziari, a causa delle basse valorizzazioni, sono interessanti ma anche volatili. Gli stress test, pur tranquillizzando i mercati, non hanno fornito particolari novità e il netto miglioramento dei ratio patrimoniali delle banche europee dovrebbe trainare le performance titoli azionari.

5) Gli high yield. Negli ultimi due anni i titoli high yield hanno avuto un grande successo fra gli investitori, ma nell'insieme il loro profilo rischio/rendimento non è più adeguato, in particolare per quanto riguarda le scadenze più lunghe (da 5 a 7 anni). E' meglio quindi ridurre l'esposizione, anche se in un contesto di tassi bassi restano un elemento indispensabile per una asset allocation equilibrata.

6) I corporate bond europei. Il consiglio è di operare in maniera selettiva, puntando sulle aree più promettenti del comparto. In particolare su emittenti europei con rating compreso tra BB e B dei settori finanziario, telecom e automotive. Per esempio il produttore spagnolo di autoricambi Gestamp, non molto liquido ma con prospettive interessanti, e i finanziari Intesa , Bpce e Scor.

7) Bond subordinati ed emissioni senior. Considerata la congiuntura europea, nei prossimi mesi vanno evitate le emissioni poco liquide e i titoli high yield industriali, per dare maggiore spazio ai finanziari più liquidi,dove è possibile investire, scegliendo fra bond subordinati ed emissioni senior. Come alcune banche francesi (Societe Generale ), mentre in Italia ci sono opportunità interessanti nel settore auto (Fiat ) e tlc (Telecom Italia ).


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A Piazza Affari attesa positiva in apertura grazie alla Yellen

Written By Unknown on Kamis, 18 Desember 2014 | 15.11

I listini azionari europei sono attesi in rialzo dopo le dichiarazioni della Fed negli Stati Uniti. Il presidente Janet Yellen ha dichiarato che sarà paziente prima di alzare i tassi d'interesse, aggiungendo che le prospettive complessive non sono cambiate molto rispetto alla precedente dichiarazione che i tassi sarebbero rimasti bassi per un tempo considerevole. Molti funzionari della Fed hanno detto che si aspettano una prima stretta monetaria intorno alla metà del 2015.
 
Quanto all'Europa, proseguono le tensioni in Grecia: il candidato del premier per la presidenza del Paese ellenico non è riuscito a ottenere un sostegno sufficiente al primo scrutinio, mossa che potrebbe costringere Atene a elezioni generali anticipate. Intanto a Bruxelles si incontreranno i capi di Stato della Ue per discutere del programma di investimenti presentato dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, dell'Ucraina e del virus Ebola. In Russia il presidente Vladimir Putin terrà il suo discorso annuale alla nazione e parlerà della recente svalutazione del rublo e del rapido deterioramento delle condizioni economiche del Paese. Infine in Giappone, oggi e domani, si riunisce la BoJ. Anche se non è prevista alcuna azione dell'Istituto giapponese, gli investitori faranno molta attenzione alle parole del presidente Haruhiko Kuroda. 

Sul fronte macro attesi l'indice Ifo a dicembre della Germania e poi le vendite dettaglio di novembre in Gran Bretagna, mentre nel pomeriggio dagli Usa attese le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, l'indice Pmi servizi a novembre e l'indice Fed di Filadelfia a dicembre.
 
A Piazza Affari da seguire i titoli bancari, che dovrebbero beneficiare del calo dello spread, tornato a 137 punti base. Secondo la stampa dovrebbe arrivare anche il via libera definitivo della Bce ai Capital Plan di Mps  e Carige : alla prima sarebbe stata accordata una riduzione di circa 190 milioni di euro del gap di capitale, alla seconda l'Eurotower avrebbe alzato l'asticella dell'aumento oltre 650 milioni.

Qualche prospettiva anche per i titoli del comparto oil e oil service, grazie al recupero, anche se modesto, del prezzo del petrolio. Attenzione anche ad Astaldi , che prosegue il buy back e, in negativo, a Buzzi e De Longhi , sempre penalizzate dal mercato per la forte esposizione alla Russia.


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Citi, 5 buy nel settore delle carte di credito

Per le società che operano nel business delle carte di credito il 2015 sarà un anno favorevole, perché sono supportate dai solidi fondamentali e dalle ragionevoli valutazioni borsistiche. La ripresa dei consumi Usa dovrebbe inoltre rafforzarsi, grazie anche al calo del prezzo del petrolio. Ecco cinque titoli che secondo gli analisti dell'investment bank Usa meritano il rating buy (comprare).

1)American Express. Il gruppo guidato da Ken Chenault ha deluso gli investitori quest'anno con una performance inferiore ai concorrenti, ma nel 2015 ha spazi di recupero visto che è molto sensibile alla domanda finale. Il titolo, che capitalizza 91,3 miliardi di dollari, ha un prezzo obiettivo di 98 dollari, che implica un upside del 10%, cui si aggiunge un rendimento della cedola dell'1,2%. L'utile per azione è stimato 5,53 dollari nell'esercizio 2014, 6,12 nel 2015 e 6,97 nel 2016. Il roe (ritorno sul capitale) 2015 è previsto intorno al 27%. Negli ultimi 12 mesi ha garantito un total return (performance + rendimento della cedola) del 7%.

2)Capital One Financial. Target price di 96 dollari, del 22% superiore alle quotazioni attuali, e un dividend yield dell'1,5% per il gruppo bancario diversificato in un'ampia gamma di servizi e presieduto da Richard Fairbank, che si distingue per un rapporto rischio/rendimento molto interessante. Il titolo, che capitalizza 43,6 miliardi di dollari, tratta a 10,5 volte l'utile 2015, posizionandosi al di sotto della media di settore, mentre il prezzo/valore di libro (p/bv) è 0,9. L'utile per azione è stimato 7,60 dollari nel 2014 e 2015 per salire a 8,10 nel 2016. Nell'ultimo anno ha realizzato un ritorno totale del 10,8%.

3)Discover Financial Services. Nonostante la notevole performance già messa a segno negli ultimi anni, il titolo resta attraente, con prezzo obiettivo 72 dollari (che corrisponde a un p/e 2016 di 12), contro quotazioni recenti intorno a 61, mentre il rendimento della cedola è dell'1,6%. I punti di forza sono i solidi fondamentali (con un roe del 21,8%), l'esposizione alla crescita dei prestiti e la bassa valutazione (p/e 2015 intorno a 11 e p/bv pari a 2,2). L'utile per azione è atteso in lieve progresso da 5,08 dollari nel 2014 a 5,58 nel 2015 e 5,93 nel 2016. Il total return negli ultimi 12 mesi è stato del 16,6%.

4)MasterCard. Il gigante guidato da Walt Macnee, che capitalizza 96,3 miliardi di dollari, merita secondo gli analisti un target price di 98 dollari, del 18% superiore alle quotazioni attuali, perché beneficia dello spostamento delle abitudini dei consumatori che privilegiano sempre di più i pagamenti elettronici, dei notevoli ritorni sul capitale (roe) e della capacità di gestire i rischi. Negli ultimi dodici mesi ha garantito un total return del 4,3%. L'utile per azione è stimato 3,07 dollari nel 2014, 3,60 nel 2015 e 4,26 nel 2016. I segnali sulla crescita economica in Europa sono ancora deboli, ma grazie al miglioramento della quota di mercato anche da quest'area MasterCard dovrebbe trarre vantaggio.

5)Visa. Il leader mondiale guidato da Charles Scharf, che con il concorrente più piccolo MasterCard controlla l'87% delle transazioni mondiali tramite carte di debito e di credito, sta molto puntando sulle nuove tecnologie, per rendere disponibili i pagamenti su vari supporti mobili. Il prezzo obiettivo di 295 dollari implica un margine di rialzo del 15% perché nonostante le incertezze nello scenario globale il titolo resta attraente. Il p/e 2015 è 23,6, sui livelli di MasterCard, ma è giustificato dalle alte potenzialità. L'utile per azione è previsto in aumento da 10,40 dollari del 2015 a 12,15 del 2016 e 14,25 nel 2017.


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Borse Ue, in apertura previsto un tentativo di mini-rimbalzo

Written By Unknown on Selasa, 16 Desember 2014 | 15.11

Previsto un marginale progresso in avvio per le borse europee dopo i forti cali di ieri. "Oggi in apertura ci attendiamo dei timidi rialzi. Rimaniamo, comunque, vicino ai minimi di chiusura di ieri. Nonostante le mosse della Banca centrale russa, che ha alzato i tassi per arginare il crollo del rublo, i timori sui mercati restano tanti", commenta un esperto. "Non prevale, quindi, solo l'incertezza per la Federal Reserve", che domani annuncerà la sua posizione sui futuri aumenti dei tassi d'interesse. "I timori di un rallentamento della Russia visto il forte legame del Paese con l'Europa stanno pesando anche sul Vecchio Continente. Le paure poi si sono diffuse a tutti i Paesi emergenti".

 "Solo un deciso recupero del petrolio potrebbe arginare questa tendenza. La situazione, in ogni caso, non è semplice. Ci sono molti segnali di tensioni che arrivano da più fronti. Si pensi in primo luogo alla Grecia e all'imminente inizio delle elezioni presidenziali (domani). Inoltre, i dati Pmi arrivati dalla Cina si sono rivelati piuttosto deboli", conclude l'esperto.

A Piazza Affari da seguire i bancari ed in particolare B.Mps  e B.Carige , particolarmente penalizzate ieri. Attenzione anche a Unicredit  che riunisce oggi il cda per fare il punto sui progetti di dismissioni. Focus anche su Telecom Italia  di riflesso alle parole del ceo di Oi, che si è detto pronto a discutere di un deal con Tim  Brasil e su Finmeccanica  in scia all'offerta vincolante arrivata dal gruppo Insigma per Ansaldo  Breda.

Da monitorare anche Eni  su cui Ubs ha confermato il rating neutral con target price a 16,5 euro e Fca  dopo che il gruppo ha registrato a novembre una crescita delle immatricolazioni nell'area Ue 28+Efta del 3,6% a/a a 57.781 unità per una quota di mercato in leggero miglioramento dal 5,7% al 5,8%.


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